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Agsm-Aim, si cerca la quadra

Su Agsm-Aim politica e aziende al lavoro per trovare la giusta soluzione per la fusione

Si cerca una mediazione tra Verona e Vicenza sul futuro di Agsm e Aim. Il risiko delle utility si è spostato sui tavoli dei sindaci e dei numeri uno delle due aziende che stanno cercando di far quadrare l’operazione.

L’OGGETTO DEL CONTENDERE

Secondo il Corriere di Verona “sono in gioco i rapporti di forza all’interno della multiutility che vedrà unificate Agsm Verona e Aim Vicenza, con la partnership industriale di una delle ‘quattro grandi’ d’Italia: A2A o Hera, o Dolomiti o Iren. L’ipotesi di partenza è quella di attribuire il 35% della nuova società ai veronesi, il 35% ai vicentini ed il 30% al partner industriale (con A2A in pole position).Una soluzione che va bene a Vicenza ma va molto meno bene a Verona, visto che Agsm ha un fatturato di 800 milioni e 1.300 dipendenti, mentre Vicenza fattura meno di 300 milioni e di dipendenti ne ha meno di 800”.

CHI STA CERCANDO DI FAR QUADRARE L’OPERAZIONE

Innanzitutto ci sono i due sindaci del centrodestra Federico Sboarina e Francesco Rucco, poi Luigi Vivian di Aim Vicenza vicino al Carroccio e Nicolò Zavarise che guida il partito a Verona.

COSA È SUCCESSO

“Ieri sera – scrive il Corriere di Verona – c’è stato un nuovo, delicatissimo incontro tra i big salviniani delle due città, alla ricerca di una mediazione che possa essere presentata come una ‘vittoria’ ad entrambi gli elettorati locali. Le forze di opposizione sono concordi nel definire inaccettabile l’accordo alla pari, ma c’è chi punta il dito anche su altri aspetti della vicenda. La partnership industriale (con A2A o con altri) è legata anche al conferimento di un inceneritore per i rifiuti (che serve sia a Verona che a Vicenza)”.

Agsm-Aim

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