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Algeria

Algeria, ancora proteste su testo di revisione norme idrocarburi

I deputati del Parlamento dell’Algeria hanno presentato una serie di modifiche. Intanto oggi è previsto un evento bilaterale ad Algeri sulla transizione energetica organizzato dall’ambasciata d’Italia

Il governo algerino ha approvato lo scorso 13 ottobre, durante una riunione presieduta dal presidente ad interim Abdelkader Bensalah, un controverso disegno di legge che rivede le norme e il ruolo dello Stato nel settore strategico degli idrocarburi del paese. Durante la sessione, centinaia di algerini si sono radunati davanti al parlamento per protestare contro le modifiche proposte, segnando l’ultima di una serie di manifestazioni contro le autorità.

UN SETTORE CHIAVE

Come ricorda Al Monitor, “l’importanza del settore energetico in Algeria – un settore chiave della sua economia e fonte di orgoglio nazionale – rende la sua regolamentazione una mossa delicata, soprattutto perché l’attuale presidente, governo e Parlamento, tutti coinvolti nella redazione della legge, sono visti come illegittimi da parte di molti algerini, che chiedono la loro destituzione da mesi. Le autorità algerine dal canto loro, hanno giustificato l’urgenza del disegno di legge, sostenendo che nel paese il tempo sta scadendo. Il consumo di gas nazionale è quasi raddoppiato dal 2002 al 2017 e si prevede un deficit interno entro il 2030. Pertanto, è necessario un intervento immediato dato che viene considerato necessario circa un decennio per scoprire, sviluppare e sfruttare un campo, come ha dichiarato Toufik Hakkar, il vicepresidente della compagnia petrolifera statale Sonatrach, in un’intervista a Le Soir d’Algerie il 20 ottobre”.

L’ITER DEL TESTO

Il disegno di legge, tuttavia, è stato fortemente criticato. Già il precedente governo guidato dall’ex presidente Abdelaziz Boutefika era al lavoro sul testo che nelle intenzioni dell’esecutivo sarebbe dovuto essere in vigore prima metà del 2019. Ma la situazione politica lo ha temporaneamente bloccato per poi essere recuperato dal Governo di Bedoui.

L’OBIETTIVO DEL DISEGNO DI LEGGE

Il testo del disegno di legge ha come obiettivo dichiarato quello di ripristinare l’attrattiva di un’industria in crisi al fine di espandere l’attività di esplorazione in partnership con altre aziende e aumentare la produzione. “Secondo il ministero dell’Energia e delle miniere, l’attuale legge sugli idrocarburi, adottata nel 2005, non ha prodotto i risultati sperati, in particolare il miglioramento delle condizioni di investimento e dei finanziamenti del settore. Si parte dal presupposto che lo scarso interesse dimostrato dalle società straniere nel settore è una conseguenza diretta di tassazione complessa, pochi incentivi, mancanza di flessibilità contrattuale, regolamentazione inaffidabile e amministrazione complessa”, sottolinea Al Monitor aggiungendo che queste condizioni, “sono le ragioni principali alla base del numero limitato di contratti firmati negli ultimi anni, della tendenza al ribasso delle riserve, del calo delle attività di esplorazione e della riduzione del contributo di partner stranieri. Dal 2005, solo 19 gare d’appalto e 13 contratti sono stati firmati su un totale di 67 siti di esplorazione; Il 60% delle riserve iniziali di idrocarburi algerini è ora esaurito. E negli ultimi 10 anni, ci sono state in media meno di due scoperte in partnership ogni anno”.

IN CALO LE ENTRATE DA IDROCARBURI

“Il 28 ottobre, il ministro dell’Energia Mohamed Arkab ha annunciato che le entrate degli idrocarburi hanno registrato un forte calo solo nell’ultimo anno. Alla fine di settembre, questi hanno raggiunto 24,6 miliardi di dollari, rispetto ai 29 miliardi dello stesso periodo del 2018 – scrive ancora Al Monitor -. Per invertire questa tendenza, il progetto di legge introduce un nuovo sistema fiscale e contratti, ridefinisce il ruolo dei diversi enti pubblici coinvolti nel settore e semplifica il quadro amministrativo. Di questi, le parti più controverse sono quelle che limitano le competenze dell’agenzia pubblica, in particolare la sua prerogativa di controllare i costi operativi dei contratti di ricerca e sfruttamento, nonché le concessioni fiscali e il via libera dato allo shale ga. Gli esperti inoltre contestato il presupposto che i problemi del settore energetico siano il risultato del quadro giuridico del paese”.

I DEPUTATI PROPONGONO 33 MODIFICHE ALLA LEGGE SUGLI IDROCARBURI

Intanto, riferisce l’agenzia Nova “la commissione per i problemi economici dell’Assemblea nazionale del popolo (parlamento) di Algeri ha iniziato a studiare le proposte per modificare 33 articoli del progetto di legge sugli idrocarburi presentato dai deputati. Secondo una dichiarazione dell’Assemblea nazionale del popolo, ‘la commissione ha incluso una serie di emendamenti formali e sostanziali che hanno toccato 33 articoli, come gli articoli 21, 22, 30, 33, 42, 43, 44, 58 e altri’. La nota ha spiegato che si è tenuta una riunione dedicata alla preparazione del rapporto supplementare sul progetto di legge che regola gli idrocarburi, alla presenza del ministero dell’Energia e di rappresentanti della società Sonatrach”.

OGGI AD ALGERI IL SEMINARIO SU SFIDE E OPPORTUNITÀ DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA CON L’ITALIA

In questo quadro oggi è in corso ad Algeri il seminario “Transizione energetica: sfide ed opportunità. Rafforzare la cooperazione nel Mediterraneo” organizzato dall’ambasciata d’Italia, in collaborazione con l’Istituto per gli affari internazionali (Iai). L’evento, ricorda l’agenzia Nova, è aperto dall’ambasciatore Pasquale Ferrara, dal direttore generale del ministero dell’Energia, Zoubir Boulkroun, e dal ministro consigliere della delegazione dell’Unione Europea ad Algeri, Ste’phane Mechati. Nonostante un potenziale rinnovabile ancora largamente inespresso, negli ultimi anni l’Algeria ha intrapreso i primi passi verso la transizione energetica, testimoniati dalla recente adozione di un piano per la costruzione di 2 gigawatt di generazione rinnovabile entro il 2020. In questo contesto evolutivo, la collaborazione con l’Italia potrebbe avere un ruolo cruciale. Parteciperanno tra i relatori rappresentanti di CREG, APRUE, MedReg (Associazione delle Autorità di Regolazione dell’Energia del Mediterraneo), Med-TSO (Associazione degli Operatori dei sistemi di trasmissione del Mediterraneo), dell’Autorita’ italiana di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), nonché di imprese attive nel settore energetico.

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