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Algeria

Algeria, petrolio e gas il vero motore dell’economia

L’economia dell’Algeria è basata sull’Oil&gas. Diverse le aziende italiane che hanno rapporti e lavorano con e per il territorio algerino. Per Bonatti Algeria è “fondamentale” per Italia

 

Una terra di crocevia e di fusione tra diversi gruppi etnici con uno sfondo coloniale. Parliamo dell’Algeria, lo stato più grande del continente africano, che negli ultimi anni sta ora cercando il suo nuovo equilibrio a partire dalla sua tradizionale inclinazione del Mediterraneo. E da alcune certezze: un’economia basata sul settore oil&gas e sull’esportazione degli idrocarburi e una grande sfida da affrontare, la diversificazione della stessa economia.

Agricoltura, industria e turismo: la grande sfida algerina

Algeria L’agricoltura, l’industria e il turismo sono settori chiave su cui si concentra l’Algeria, anche se non senza difficoltà. Il settore agricolo rappresenta il 10% della ricchezza del paese con una tendenza crescente che si rafforza su base annua: vitale, in questo senso è anche il ruolo dell’Italia che nel 2015 è stata uno dei primi tre partner dell’Algeria che esportano beni capitali e semi-capitali. È importante anche la presenza di aziende italiane operanti in Algeria nei settori dell’energia e dell’edilizia con grandi impianti industriali.

La popolazione è giovane e disoccupata. Per rilanciare il Paese, nel 2010, l’Algeria ha lanciato un enorme piano di investimenti pubblici quinquennali con 268 miliardi di dollari per grandi opere infrastrutturali (infrastrutture di base, ospedali, case, utilities e canali di comunicazione). L’obiettivo è scontato: promuovere l’economia, creare lavoro, migliorare la qualità della vita della popolazione (secondo i dati del 2015, solo il 15 per cento dei 40 miliardi di cittadini algerini ha una buona qualità di vita).

Petrolio e gas, settori chiave per economia

AlgeriaE’ il settore dell’Oil&gas a trainare le casse dello Stato: rappresentano il 35 per cento del suo PIL, il 95% delle esportazioni complessive è legato all’olio e al gas. L’Algeria vanta grandi riserve di gas di scisto, posizionandosi tra i primi Paesi produttori al mondo. E’ il principale fornitore di gas in Europa dopo la Russia, il primo fornitore di gas per l’Africa e uno dei tre principali produttori di gas in tutto il continente africano. Il più grande campo di gas naturale dell’Algeria è Hassi R’Mel: situato al centro del Paese, è in attività dal

Anche il petrolio fa la sua parte. Membro dell’OPEC dal 1969, l’Algeria ha iniziato la sua produzione petrolifera nel 1958. L’80% della produzione di idrocarburi è gestito dalla società locale Sonatrach, uno dei maggiori player energetici a livello mondiale che opera nella ricerca, produzione, trasporto, trasformazione, commercializzazione degli idrocarburi. Il restante 20 percento è gestito da una serie di compagnie petrolifere estere tra cui British Petroleum, Eni, Total, Repsol, Cepsa, Statoil e Anadarko.

Ancora un grande potenziale

E l’Algeria non ha ancora esaurito tutta la sua energia. Se Hassi Messaoud è il più grande e più antico settore petrolifero del paese situato al confine con la Libia e sono stati già esplorati i campi petroliferi El Merk e Edjeleh situati nei pressi del gasdotto che vanno a El Skhirra, in Tunisia, è vero anche che, secondo le valutazioni di Sonatrach, due terzi del paese sono ancora inesplorati.

La World Oil and Gas Review 2015 ha stimato che l’Algeria può contare su 12,2 miliardi di botti di riserva.

Anche sul fronte del gas, il potenziale è ancora alto. Secondo il World Oil and Gas Review 2015, l’Algeria è classificata all’ottavo posto per le risorse naturali del gas e secondo in Africa dopo la Nigeria.

Bonatti: Algeria Paese fondamentale per noi

I rapporti con l’Italia sono vitali per l’Algeria. E l’Algeria è importante per l’Italia: è questo quanto emerso dall’incontro tra il presidente del Gruppo Bonatti, Paolo Ghirelli, e il presidente di Sonatrach, Abdelmoumen Ould Kadour.

La presenza di Bonatti in Algeria è risale al 1999, anno in cui sono stai siglati i primi contratti. Nel Paese Africano, Bonatti ha realizzato lavori che vanno dall’impiantistica con progetti EPC, di sola costruzione e di manutenzione, alla realizzazione di pipeline, fino ai servizi ai pozzi in cui l’azienda interviene direttamente con le sue tecnologie sulla produzione di idrocarburi. E a quasi 20 anni di attività nel Paese, la società è giunta ad essere una realtà consolidata capace di essere un riferimento sia per la compagnia petrolifera nazionale che per le varie società internazionali presenti. Bisogna anche aggiungere che la società di Parma si è integrata perfettamente nel territorio: il personale di Bonatti in Algeria è per il 98% algerino per un organico complessivo nel Paese di circa 4.000 persone.

AlgeriaPresente su 15 siti, Bonatti ha in Algeria il suo quartiere generale ad Algeri e la sua base logistico/operativa principale ad Hassi Messaoud: quest’ultima, estesa su un’area di quasi 17.000 mq, garantisce servizi e coordinamento a tutti i siti operativi dell’azienda. Attualmente Bonatti è impegnata, tra le altre cose, nelle attività di costruzione ad Alrar per la realizzazione degli impianti di boosting che, con l’impiego di ben 8 compressori installati nel corso del progetto, accresceranno la produzione del grande giacimento presente nell’area; nel progetto EPC, in corso di esecuzione, per la realizzazione della nuova stazione di compressione presso Hassi r’mel, il principale nodo del gas nel Paese, accrescerà  le capacità di trasporto delle principali dorsali della rete; nelle attività di operation & maintenance in corso su più siti, che consentono il mantenimento dei livelli di produzione degli impianti esistenti. Tra queste va segnalato lo shut-down (fermata di impianto) concluso in aprile con successo a MLE; nei servizi di produzione ai pozzi, in cui Bonatti garantisce alle oil company l’ottimizzazione della produzione di idrocarburi e del rendimento dei giacimenti. Grazie all’impiego di particolari soluzioni tecnologiche come il pompaggio multifasico e alla sua capacità logistica Bonatti riesce a garantire in questo ambito un supporto continuo e impatto ambientale nullo.

“Oggi l’attenzione dell’azienda si sta concentrando sui fast track project, che richiedono una compressione dei tempi di costruzione. Il nostro team di smart construction è focalizzato sulla messa a punto delle migliori tecniche che ci consentiranno di accorciare in modo sensibile i tempi di realizzazione e messa in marcia degli impianti. Abbiamo appreso queste tecniche innovative grazie alla nostra attività in Nord America, dove i nostri clienti hanno un’attenzione estrema all’ottimizzazione dell’impiego dei loro capitali. La nostra intenzione è mettere a frutto la ricerca che stiamo facendo e l’esperienza che abbiamo accumulato per garantire queste innovazioni di servizio anche alle National Oil Company e ai nostri clienti nell’area del Nord Africa”, ha dichiarato Paolo Ghirelli al termine dell’incontro.

Eni in Algeria: non solo fossili

Anche Eni, tra le altre, è presente in Algeria, dal 1981. Ha ottenuto permessi di ricerca e di sviluppo di giacimenti petroliferi e di gas naturale e il placet per la realizzazione del gasdotto Trasmed (il “gasdotto Enrico Mattei’, per i più) che parte dal deserto algerino, attraversa la Tunisia e il Mar Mediterraneo, per arrivare nella Val Padana, nei pressi di Bologna.

Negli ultimi anni la sua Presenza non si è concentrata solo sul settore delle fossili. A marzo 2017, la società ha avviato i lavori per la realizzazione di impianto fotovoltaico del giacimento di Bir Rebaa Nord, nel deserto dell’Algeria, che fornirà energia elettrica al campo petrolifero operato dal Groupemen Sonatrach Agip.

Giusy Caretto

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