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Nuovi criteri per scegliere la commissione Via-Vas. Ecco quali sono

Il decreto del ministro Costa rivede la selezione pubblica incentrata sui criteri di professionalità ed esperienza dopo la bocciatura da parte della Corte dei Conti del decreto dell’ex ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che aveva proceduto a nominare i componenti della Commissione proprio alla scadenza del suo mandato

Cambia pelle la Commissione si occupa dell’istruttoria tecnica dei progetti di VIA e VAS. Lo ha deciso il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha firmato il decreto ministeriale che ridefinisce i criteri e le procedure di selezione dei componenti della Commissione Tecnica di Verifica dell’impatto ambientale.

VIA IL CRITERIO DI DISCREZIONALITÀ NELLA SCELTA DEI COMPONENTI

La commissione fino ad oggi, compresa la precedente legislatura, aveva visto prevalere il criterio della discrezionalità nella scelta dei componenti. Con l’atto emanato dal ministro Costa si sceglie una nuova strada che dà preferenza a una selezione pubblica incentrata sui criteri di professionalità ed esperienza dei candidati al fine di rendere operativa una Commissione tecnica il più possibile autorevole e competente ad istruire i procedimenti ambientali al centro dell’attività del Ministero dell’Ambiente. Uno dei primi atti del ministro era stato proprio il ritiro dei decreti relativi alla nomina dei componenti della Commissione Via-Vas, un atto di autotutela, considerata la bocciatura della Corte dei Conti del decreto numero 45 dell’ex ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che aveva proceduto a nominare i componenti della Commissione proprio alla scadenza del suo mandato, con quaranta lettere di incarico poi finite nel mirino della Corte dei Conti.

LA NUOVA COMPOSIZIONE PREVEDE 40 MEMBRI

Nel dettaglio, il decreto individua tre specifici profili per la composizione della Commissione, che sarà così composta: 25 esperti in ambito ambientale, 4 in ambito economico, 8 in ambito giuridico e 3 nell’ambito della salute, per un totale di 40 membri selezionati. La procedura di selezione prevede che ciascun candidato/esperto potrà proporre la propria candidatura inviando al ministero la propria manifestazione d’interesse con allegato il proprio quadro di esperienze di studio e professionali. I curricula pervenuti saranno vagliati da uno specifico Comitato istruttorio, formato da cinque personalità accademiche, che esaminerà in maniera oggettiva le competenze professionali degli interessati, così come desumibili dai documenti presentati, potendo richiedere loro delucidazioni e chiarimenti. Sulla base dell’attività istruttoria del Comitato, il Ministro provvederà a nominare la Commissione tramite apposito decreto. Infine il Dm appena firmato amplia i casi di inconferibilità dell’incarico di Commissario, includendo anche le condanne o i rinvii a giudizio per delitti contro il sentimento per gli animali.

COSTA: TRASPARENZA E QUALITÀ PROFESSIONALE FINALMENTE AL CENTRO DELLA NOSTRA MISSIONE ISTITUZIONALE”

“Un decreto che aspettavo con ansia e per cui abbiamo tanto lavorato, finalmente mettiamo fine ad un’anomalia durata troppo a lungo. La Commissione Via-Vas sarà presto sinonimo di trasparenza e qualità professionale e un simbolo di garanzia e fiducia per la salute dei cittadini e del nostro patrimonio ambientale” ha sottolineato il ministro Costa annunciando la firma del decreto.

LE NOVITÀ DEL DECRETO

L’indicazione specifica del numero degli appartenenti ai diversi settori di competenza (25 esperti in ambito ambientale, 4 in ambito economico, 8 in ambito giuridico e 3 nell’ambito della salute) e l’obbligatorietà della presenza anche delle due categorie di economisti e medici sono novità introdotte dal decreto ministeriale n. 300 del 13 novembre 2018. In particolare possono essere nominato solo coloro che dimostrano di avere un’esperienza professionale non inferiore a cinque anni in varie aree, secondo quanto recita il decreto visionato da Energia Oltre: in quella ambientale ad esempio si cercano esperti in tutela ambientale, della biodiversità, del suolo e del sottosuolo, con esperienza nell’analisi delle componenti bioetiche e così via; poi esperti con una qualificazione specialistica nell’inquinamento e nel risanamento delle diverse matrici ambientali; e ancora esperti in analisi e valutazione degli effetti e delle incidenze sull’ambiente naturale e antropico. Nelle aree economiche gli esperti ricercati sono quelli in materia di pianificazione e programmazione in grado di analizzare e valutare i rapporti di coerenza del progetto con gli strumenti di pianificazione e programmazione settoriale e territoriale, anche di natura ambientale; ed esperti in analisi economica sistematica e approccio sistemico economico. Nell’area giuridica gli esperti vanno scelti tra magistrati e avvocati anche dello Stato e tra professori ordinari in materie giuridiche oltre che tra personale esperto in diritto dell’ambiente, amministrativo, pubblico, comparato, internazionale e dell’Ue (artt, 2 e 3 del dlgs 165 del 2001). Infine nell’area della salute pubblica si richiedono esperti con qualificazione specialistica, sistemica, integrata e interdisciplinare nell’analisi della valutazione degli impatti di progetti civile e industriali sulla salute umana, esperti nella valutazione degli effetti e delle incidenze ambientali per gli impianti industriali e in infrastrutture civili, lineari o puntuali sempre con esperienza nella valutazione degli effetti e delle incidenze ambientali.

INCOMPATIBILITÀ

“Non possono essere nominati e se nominati decadono dall’incarico di Commissario o di membro del Comitato TI, coloro che siano stati condannati anche con sentenza non passata in giudicato, ovvero siano stati rinviati a giudizio per uno dei delitti contro la pubblica amministrazione, l’incolumità pubblica,, la fede pubblica, l’ambiente, il sentimento per gli animali e la salute pubblica” si legge in uno di commi del decreto visionato da Energia Oltre.

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