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Bei e Bers valutano investimenti in Tap

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca europea per gli investimenti starebbero valutando eventuali investimenti in Tap

 

Tap, il Trans Adriatic Pipeline (TAP), che inizialmente fornirà 10 miliardi di metri cubi di gas azero all’Europa, soddisfando il fabbisogno di circa sette milioni di famiglie in Europa, potrebbe attrarre anche i finanziamenti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Banca europea per gli investimenti (BEI), secondo le dichiarazioni delle stesse banche .

TAP, il gasdotto transfrontaliero di gas naturale lungo 878 chilometri, collegherà il Trans Anatolian Pipeline (TANAP) alla zona di confine tra Grecia e Turchia, per attraversare la penisola ellenica, l’Albania e il Mar Adriatico e approdare infine sulla costa meridionale italiana, a San Foca, e collegarsi alla rete nazionale. La costruzione del progetto è iniziata nel 2015 e finora il 58% del progetto è stato completato: secondo i piani, i lavori saranno conclusi nel quarto trimestre del 2019, e Tap entrarà in funzione nel 2020. Il costo totale del progetto dovrebbe essere di 4,5 miliardi di euro.

tapIl progetto, come ha spiegato Marco Santarelli, addetto stampa della BEI, all’agenzia Anadolu, è stato presentato al consiglio di amministrazione della Banca nell’ultima riunione fissata per il 2017. La discussione di altri punti all’ordine del giorno, però, si è prolungata più del dovuto, facendo slittare la decisione sui possibili finanziamenti alla prima riunione del consiglio, nel 2018. “Spetta ai direttori della Banca discutere e decidere. Ciò avverrà a febbraio, alla prima riunione del Consiglio nel 2018″, ha confermato Santarelli.

Mentre si attende la decisione della Bei, anche la BERS starebbe valutando un prestito di 500 milioni di euro. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, infatti, è convinta che “ Tap sia un importante progetto strategico di infrastrutture del gas volto a migliorare la sicurezza e la diversità dell’approvvigionamento energetico dell’Europa e della Turchia”. L’opera “amplia le opzioni di fornitura di gas e fornirà nuove rotte di trasporto energetico, che consentiranno all’Europa di accedere al gas dalla regione del Caspio”, secondo quanto di legge nella dichiarazione della BERS.

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