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China

Cina punta sul gas, per inquinare meno

Il consumo di GNL subirà un forte aumento, dovuto all’avvio di nuove politiche che favoriscono l’energia pulita e la riduzione dell’inquinamento dell’aria

 

Dal carbone al gas naturale, per inquinare meno. Così la Cina programma la sua transizione energetica verso un sistema più green. Il mercato del gas naturale liquefatto nel paese ha registrato una crescita rapida fino ad oggi: il consumo totale è  stato pari a 167,6 miliardi di metri cubi nel periodo gennaio-settembre e una crescita del 16,6% su base annua, superiore – secondo CNPC Research Institute of Economics and Technology – del 7% rispetto allo scorso anno.

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Platts Analytics prevede che la Cina supererà la Corea del Sud per diventare il secondo più grande importatore di GNL a livello mondiale, entro l’anno prossimo. Le stime dicono che, mentre nel 2018 la domanda di GNL della Corea del Sud rimarrà inferiore a 40 milioni di tonnellate, le importazioni cinesi di GNL continueranno a crescere, raggiungendo circa 50 milioni di tonnellate nel 2018. Secondo Marc Howson, direttore dello sviluppo del mercato GNL di S&P Global Platts, le importazioni di GNL cinesi sono aumentate di circa il 50% di anno in anno fino al 2017, guidate dagli sforzi del Governo per curare una combustione che sta diventando via via più pulita. Ciò è stato facilitato dalla crescente fornitura di gas naturale in Cina, in particolare dall’Australia occidentale e orientale e dalla costa del Golfo degli Stati Uniti.

Li Li, direttore della ricerca sull’energia presso ICIS China, ha dichiarato che “La Cina ha fissato un obiettivo elevato per la percentuale di gas naturale nel mix energetico del paese entro il 2020. Essa deve accelerare la fornitura di gas naturale interna ed estera per soddisfare la domanda.

Secondo la National Development and Reform Commission, l’approvvigionamento di gas naturale della Cina supererà i 360 miliardi di metri cubi entro il 2020 e rappresenterà il 10% della produzione energetica cinese totale rispetto al 7% attuale; l’output del gas naturale è salito da 50 miliardi di metri cubi nel 2005 a 135 miliardi di metri cubi nel 2016. Inoltre, mentre circa il 39% del gas naturale consumato in Cina è importato dall’estero, i giganti petroliferi cinesi stanno intensificando le importazioni oltre oceaniche per garantire l’approvvigionamento energetico e la sicurezza.

Il gasdotto Cina-Asia centrale trasferirà 200 miliardi di metri cubi di gas naturale entro novembre, equivalente al consumo totale di gas naturale annuo della Cina o a undici anni di fornitura di gas naturale per Pechino. Contemporaneamente, la Cina sta intensificando terminali e infrastrutture dell’impianto per contribuire a far fronte all’impennata della domanda. Con la sua rete di gasdotti dovrebbe raggiungere i 240.000 chilometri entro il 2025, in aumento rispetto agli attuali 112.000 chilometri. Ciò significa che nel prossimo futuro il Paese dovrà costruire altri 128.000 chilometri di gasdotto, secondo la National Development and Reform Commission.

 

Giovanni Malaspina

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