Fatti, sviluppi e scenari su quanto sta accadendo tra Turchia, Cipro, Italia e Francia per Eni e Total
Turchia da una parte, Cipro, Italia e Francia dall’altra. Dopo che la Turchia ha inviato una nave per perforare le acque a largo di Nicosia, in Zona Economica Esclusiva concessa da Cipro ad Eni e Total, Italia e Francia sono pronte a reagire, inviando delle fregate da guerra. Sale la tensione nel Mediterraneo.
COSA HA FATTO LA TURCHIA
Partiamo dal principio. Il 7 ottobre, la Turchia ha inviato la nave Yavuz, rivendicando i diritti della Repubblica Turca di Cipro del Nord (repubblica auto-proclamata dalla Turchia e non riconosciuta dalla comunità internazionale), a cercare gas e petrolio nel Mediterraneo orientale, nel pozzo di Guzelyurt-1. Si tratta di una zona considerata Zona Economia Esclusiva di Cipro. In tale zona, lo Stato costiero è titolare, tra le altre cose, dei diritti esclusivi di sovranità in materia di esplorazione, sfruttamento, conservazione e gestione delle risorse.
La nave terminerà le operazioni di trivellazione a gennaio 2020.
I BLOCCHI
Nicosia, però, aveva concesso in licenza il blocco in cui opera la nave Yavuz a Eni e Total. Le due compagnie dell’Oil&Gas hanno ottenuto licenze di esplorazione per 7 dei 13 blocchi nella Zona economica esclusiva di Cipro. Gli altri blocchi sono divisi tra le americane Exxon Mobil e Noble Energy, l’olandese Shell e l’israeliana Delek.
LA REAZIONE DI ITALIA E FRANCIA
Reagiscono, Italia e Francia. Che, in difesa di Eni e Total, hanno deciso di inviare le fregate da guerra nel blocco 7 della ZEE, secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa greco Nikos Panagiotopoulos. La Francia, in realtà, potrebbe essere già presente nella zona (a distanza) con una potente fregata di tipo Fremm, l’Auverge.
Nella zona economia esclusiva sarebbe in corso anche un’esercitazione navale franco-cipriota.
Βρίσκεται σε εξέλιξη γαλλο-κυπριακή 🇫🇷 🇨🇾 ναυτική άσκηση, στο πλαίσιο της στενής συνεργασίας των δυο χωρών. Η Γαλλία ενισχύει την Κυπριακή Δημοκρατία στην ενάσκηση των κυριαρχικών δικαιωμάτων της, σύμφωνα και με την ομόθυμη στάση της Ε.Ε. https://t.co/XlwZ5TIOn4
— Πρόδρομος Προδρόμου -Prodromos Prodromou (@pprodromou) October 12, 2019
LA REAZIONE UE
Anche l’Europa ha preso posizione. Il Consiglio degli esteri ha deciso di definire un regime di misure restrittive contro la Turchia.
L’Europa ha espresso la sua piena Solidarietà a Cipro, ricordando che “la delimitazione delle zone economiche esclusive e la piattaforma continentale dovrebbero essere gestite attraverso il dialogo e la negoziazione in buona fede, nel pieno rispetto del diritto internazionale e conformemente al principio delle relazioni di buon vicinato”.
USA SUPPORTANO CIPRO
In supporto di Italia, Francia e Cipro c’è anche l’America. Il 5 ottobre, infatti, segretario di stato americano, Mike Pompeo, durante la sua visita in Grecia, aveva detto, riferendosi proprio alle intenzioni della Turchia, che: “Nessun paese può tenere in ostaggio l’Europa”, aggiungendo: “Abbiamo chiarito che le operazioni in acque internazionali sono regolate da una serie di regole. Abbiamo detto ai turchi che la perforazione illegale è inaccettabile e continueremo a intraprendere azioni diplomatiche per garantire che si svolgano attività lecite”.
IL TWEET DI GIANNI BESSI
Ad intervenire nel dibattito sulla difesa di Eni e Total è anche Gianni Bessi, autore del libro “Gas naturale. L’energia di domani” (Innovative Publishing) e consigliere Pd nella regione Emilia Romagna, che in tweet ha chiesto al Governo come la posizione dell’Italia a Cipro (in difesa delle trivellazioni di Eni) si concilia con la politica energetica nazionale, che ha chiesto stop alle trivellazioni.
Il governo manda la marina a difendere il gas straniero (ma estratto da @eni ). Ora ci aspettiamo che @GiuseppeConteIT @luigidimaio @nzingaretti difendano anche il nostro gas a km zero e imprese e lavoratori del settore. pic.twitter.com/ByD6SpDKqZ
— gianni bessi (@BessiGianni) October 13, 2019