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Energia

Cipro punta tutto sul gas

Cipro, Egitto, Israele cooperano per commercializzare la ricchezza di gas nel Mediterraneo

 

In questi ultimi mesi, l’attività delle grandi compagnie di gas si è intensificata nel Mediterraneo Orientale e via via che le esplorazioni in quest’area si moltiplicano, aumenta equamente la questione diplomatica nella zona di esplorazione tra Turchia, Siria, Libano, Israele ed Egitto e, al centro di questa scacchiera geologica e geopolitica, l’Isola di Cipro.

Dopo la scoperta di importanti riserve di gas a largo di Israele, nel 2010 e dell’Egitto, nel 2015, i Ciprioti hanno fondato molte speranze sul loro sottosuolo marino, legato geologicamente ai campi israeliani del Leviatano ed egiziani di Zohr.

Nikos Anastasiadis, presidente della Repubblica di Cipro, uno degli stati più piccoli della zona euro, ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron per parlare del futuro dell’Isola ma ha avuto anche un altro incontro nel suo hotel parigino, con un personaggio influente: Patrick Pouyané, il CEO di Total – che dal presidente ha ottenuto il permesso di esplorare le acque cipriote.

La scorsa estate, la campagna di perforazione iniziata da Total sulla falsa riga dell’ottimismo degli americani di Noble Energy – che avevano trovato nella zona “blocco 12” ben 128 miliardi di metri cubici di gas naturale -, rivelò dei volumi di gas deludenti. Per questo motivo, Total ci riprova puntando al “blocco 6”.

Le vie previste dalla Repubblica di Cipro, oggetto anche di accordi preliminari, che gli permetteranno di esportare il suo gas sono diverse:

  • La prima sarà la consegna del gas all’Egitto, tramite un gasdotto sottomarino; il paese è diventato importante snodo per il gas grazie alla crescita svile demografica di cui è protagonista.
  • La seconda sarà consegnare il gas all’Europa tramite condotte sotto marine che attraverserebbero Grecia e Italia. Il ministro cipriota, greco, italiano e israeliano hanno firmato ad aprile scorso un accordo per avviare questo progetto ambizioso, comprendente 2000 km di rete: la più lunga rete sottomarina di trasporto del gas.
  • La terza è la costruzione di un terminale di liquefazione – investimento di miliardi di euro anche questo – per inviare il gas dalle barche.

Queste scelte strategiche dipenderanno dai volumi effettivamente scoperti di gas in mare, ricorda il presidente Anastasiadis, che spera di decidere in un anno con cognizione di causa.

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