Nel dl Clima entrano anche le moto nel bonus ecologico per la rottamazione e torna il bonus per i prodotti alla spina (come nella prima versione). Via invece i due comitati per coordinare le politiche ambientali del Governo e un Cipe più attento al clima
Di nuovo modifiche per il decreto legge sul clima scritto dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nella quarta bozza in circolazione in queste ore, i tecnici hanno operato una serie di modifiche che hanno stravolto nuovamente il testo rispetto all’ultima versione. Entrano anche le moto nel bonus ecologico per la rottamazione e torna il bonus per i prodotti alla spina (come nella prima versione). Via invece i due comitati per coordinare le politiche ambientali del Governo e il compito al Cipe di promuovere l’armonizzazione della programmazione economica nazionale con le misure previste dal Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici. Via anche l’obbligo di collegato ambientale nella manovra e il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, che tuttavia sarà previsto all’interno della Finanziaria. E il riferimento alla durata quinquennale del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria.
NEL BONUS ROTTAMAZIONE ANCHE LE MOTO
La novità più importante è l’estensione anche alle moto del bonus rottamazione: dopo averlo esteso anche alle Euro 3 nella precedente versione rientrano ora anche i motocicli fino alla classe Euro2 e Euro3 a due tempi. Il bonus vale 1.500 euro per le auto e 500 euro per le due ruote, per un totale di 255 milioni di stanziamento. Il ‘buono mobilità è destinato ai cittadini residenti nei Comuni sotto procedura d’infrazione Ue per smog che, entro il 31 dicembre 2021, cambiano auto e prevede la possibilità di utilizzarlo entro i successivi tre anni per abbonamenti al Trasporto pubblico locale (Tpl) e altri servizi come il bike sharing.
TORNANO I PRODOTTI ALLA SPINA
Dopo essere stati inseriti nella prima versione della bozza del dl clima ed essere poi usciti nelle altre versioni, entrano di nuovo gli incentivi per i rivenditori che decidono di utilizzare prodotti sfusi o alla spina. La differenza rispetto alla precedente versione è la previsione di un bonus solo per i commercianti che allestiscono dei green corner (mentre prima gli sconti riguardavano anche i consumatori). Si tratta di una misura sperimentale per un importo massimo di 5mila euro, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.
CANCELLATI I COMITATI DI COORDINAMENTO, LE NORME SU UN CIPE PIU’ ATTENTO AL CLIMA E IL COLLEGATO ALLA MANOVRA
Niente da fare per i due comitati per coordinare le politiche ambientali del Governo prevista nella scorsa bozza: la Piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici e il Comitato interministeriale per il contrasto ai cambiamenti climatici e la qualità dell’aria vengono cancellati nell’ultima versione, così come viene cancellata la nuova funzione che doveva essere attribuita al Cipe, vale a dire la promozione l’armonizzazione della programmazione economica nazionale con le misure previste dal Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria, destinando a questi obiettivi almeno il 35% delle risorse disponibili del Fondo per lo sviluppo e coesione 2021-2027. Infine sparisce anche l’obbligo per il Governi di emanare con cadenza biennale una legge per il contrasto ai cambiamenti climatici collegata alla Manovra finanziaria.
SPARISCE TAGLIO SUSSIDI DANNOSI. SARÀ IN MANOVRA
Malgrado non sia più presente nella bozza del dl clima, il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi, già previsto nella prima versione e poi rimodulato, esce dal provvedimento ma sarà inserito probabilmente nella manovra come ipotizzato nell’ultima nota di aggiornamento al Def.
RISORSE PER SCUOLABUS ECOLOGICI, E VIA NORME SU RISORSE SENZA PIANO URBANO MOBILITA’ SOSTENIBILE
Per la realizzazione o l’implementazione del servizio di trasporto scolastico per asili ed elementari potranno essere acquistati mezzi di trasporto ibridi, elettrici o Euro 6 immatricolati dal 1 settembre in poi ma solo dopo una selezione del ministero dell’Ambiente fino a un totale di 20 milioni di euro. Scompare invece la norma che stabiliva che le risorse per la promozione della mobilità urbana sostenibile dal 1 gennaio 2021 sarebbero state date solo agli enti in regola con i iani urbani della mobilità sostenibile.