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Clima

Clima, da dove arrivano i soldi per il piano von der Leyen

Oggi il Parlamento europeo approva a Strasburgo il Green Deal da mille miliardi di euro per sostenere la transizione energetica e aiutare il clima

Mille miliardi di euro per i prossimi dieci anni sono già pronti da mettere sul piatto per ridurre del 40% le emissioni entro il 2030 e azzerarle nel 2050. Ma potrebbero non bastare e richiederne tra volte tanto. È questo, in sintesi, il quadro che si va a delineare in vista del piano promosso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che verrà presentato oggi a Bruxelles.

OGGI IL PIANO UE

“Prende corpo il Green Deal promesso dalla nuova presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – scrive La Repubblica -: oggi il suo team riunito a Strasburgo, in coincidenza con la plenaria del Parlamento, ne approverà il pilastro finanziario, tassello fondamentale per quella che è già stata definita la ‘quarta rivoluzione industriale europea’. Una strategia che coinvolgerà tutte le politiche comunitarie e punterà a convogliare una enorme massa di soli in arrivo dal bilancio dell’Unione, dai tesori nazionali e dai grandi investitori privati”.

SOLO LA POLONIA CONTRARIA

“Per ora tutti i governi sono con lei, a parte quello polacco. Ma a Bruxelles contano che entro l’estate anche Varsavia si unirà al gruppo (…) – evidenzia il quotidiano romano -. La Commissione ha lavorato a due strumenti per sostenere il Green Deal: il Fondo di transizione, chiamato ad aiutare le aree che saranno economicamente e socialmente più in difficoltà nella fase di transizione economica, e il Piano per gli investimenti sostenibili, la parte che finanzierà direttamente la trasformazione tecnologica dell’industria europea. Si parte con 100 miliardi del Fondo di transizione, dal 2021 finanziato da 7,5 miliardi freschi del bilancio europeo che faranno da volano ad investimenti privati per una cifra finale tra i 30 e i 50 miliardi. Altri 45 miliardi dovrebbero arrivare da InvestEu, lo schema per gli investimenti che sarà gestito dal commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Il resto dei soldi nel Fondo li metterà la Bei, sempre di più la banca europea verde”.

ALL’ITALIA 4 MILIARDI DEL FONDO DI TRANSIZIONE E SOSTEGNO ALL’ILVA

Per quanto riguarda i 100 miliardi del Fondo di transizione, scrive il quotidiano romano, “potranno andare a tutti i paesi, non solo a quelli chiamati a maggiori sforzi per uscire dal carbone. Per l’Italia si parla di 4 miliardi (la Polonia ne prenderebbe 20) ma le cifre nazionali erano tra i punti ieri sera ancora aperti (…) I soldi serviranno anche a convertire le aziende strategiche più inquinanti e portarle a essere a impatto neutro sul clima, esattamente come l’Ilva”.

SASSOLI: IMPATTO DECISIVO PER IL NOSTRO PAESE

Un esempio ribadito anche dal presidente dell’Europarlamento David Sassoli in una intervista a “Il Messaggero” spiega: “Questo fondo ‘per la transizione giusta’ avrà un impatto decisivo per il nostro Paese. Vi potranno attingere sia le Regioni, sia i settori nazionali e le aziende dei Paesi che hanno sistemi industriali dipendenti dal carbone. L’Italia avrà a disposizione probabilmente dai 4 miliardi in su. Ora il tema è allineare le agende nazionali all’agenda europea: questo e’ il punto strategico e politico di questa fase”.

MILLE MILIARDI IN TOTALE

“Oltre ai 100 miliardi del Just Transition Fund, ce ne sono altri 900 che rappresentano il vero cuore finanziario per trasformare economia e industria europea. Nei prossimi dieci ani, 500 miliardi arriveranno direttamente dal bilancio europeo. Altri 100 saranno versati dai governi nazionali attraverso il co-finanziamento dei fondi europei e infine 300 miliardi saranno procurati dal secondo braccio di InvestEu”, si legge su La Repubblica.

Il 40% DEI FONDI PAC PER PROGETTI CLIMATICI

Come reperire questi fondi? “La Commissione – ricostruisce il quotidiano La Stampa – ha l’ambizione di utilizzare il 40% dei fondi per la Pac (la politica agricola comune) per progetti legati agli obiettivi climatici. Ancora da definire, invece, il piano strategico dettagliato per avere accesso al Fondo per la transizione giusta”.

PER GLI ESPERTI SERVIREBBERO TREMILA MILIARDI

“Gli esperti della commissione europea però stimano che per raggiungere gli obiettivi del Green Deal servirebbero il triplo dei soldi, ovvero tremila miliardi entro il 2030. Per ora Bruxelles non si impegna su un target tanto ambizioso ma ha già immaginato tre riforme grazie alle quali farcela. Primo la commissione presenterà una revisione delle regole sugli ‘aiuti di Stato’ che permetterà il finanziamento pubblico nei settori che vanno incontro alla filosofia del Green deal. Così come l’Ilva per l’Italia, la Francia, invece, potrebbe ottenere di finanziare con denaro statale il suo nucleare. Inoltre Gentiloni metter mano a una riforma dei regolamenti alla base del Patto di Stabilità per favorire gli investimenti pubblici sostenibili: per permettere ai governi di spendere, quanto meno saranno considerati tra i criteri per concedere flessibilità su deficit e debito, anche se l’obiettivo (difficile) sarebbe arrivare a una vera e propria golden rule che li sfili dai parametri di Maastricht. Infine la commissione lancerà una nuova Strategia per la sostenibilità finanziaria chiamata a favorire l’ingresso nel Green Deal di ulteriori capitali privati”, conclude La Repubblica.

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