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Europa

Clima, europarlamento chiede strategia Ue zero emissioni entro il 2018

Europarlamento chiede ad Ue di definire una strategia “emissioni zero” entro il 2018

 

In vista del prossimo round dei colloqui climatici dell’Onu che si svolgono a Bonn dal 6 al 17 novembre, gli eurodeputati hanno invitato l’Ue a definire una strategia “emissioni zero” entro il 2018. Nella risoluzione votata oggi sono state approvate una serie di raccomandazioni per le Istituzioni dell’Unione europea in vista della Cop23 a cui parteciperà anche una delegazione del Parlamento Ue, guidata dalla Presidente della commissione per l’Ambiente, Adina-Ioana Vălean. Poiché tutte le parti dell’Unfccc sono invitate a comunicare entro il 2020 le loro strategie a lungo termine, gli eurodeputati esortano la Commissione europea a preparare entro il 2018 una strategia per una Ue a “zero emissioni” da realizzare entro il 2050, allo scopo di mantenere l’aumento della temperatura media mondiale ben al di sotto di 2°C e proseguire gli sforzi per limitare tale aumento a 1,5°C. Il Parlamento europeo sta attualmente lavorando su tre atti legislativi per attuare l’accordo di Parigi: la riforma del mercato del carbonio post-2020 (EU ETS) (relatrice Julie Girling), il regolamento del 2030 per la condivisione degli sforzi (relatore Gerben-Jan Gerbrandy) e il regolamentazione sulle emissioni di gas a effetto serra risultanti dall’uso del suolo, dal cambiamenti di uso del suolo e dalla silvicoltura (relatore Norbert Lins).

Delusione per la decisione Usa

cambiamenti climaticiNella risoluzione, l’europarlamento ha espresso anche la propria “delusione” per l’intenzione annunciata dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di ritirarsi dall’accordo di Parigi, rilevando che tale decisione “rappresenta un passo indietro”. Tuttavia gli eurodeputati si sono compiaciuti delle risposte ferme dei governi di tutto il mondo in favore della piena attuazione dell’accordo di Parigi.

Finanziamento per il clima

Sempre nel provvedimento votato oggi, il Parlamento europeo ha chiesto impegni concreti da parte dell’Ue e a livello internazionale per trovare altre fonti di finanziamento. Le pratiche per i prestiti e per gli investimenti dovrebbero allinearsi, con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura ben al di sotto dei 2°C, includendo l’abbandono degli investimenti in favore dei combustibili fossili.

Mercati globali di quote di emissione

Gli eurodeputati, infine, hanno accolto con favore lo sviluppo di sistemi di scambio di quote di emissione (Ets) a livello mondiale, compresi i 18 sistemi di scambio delle emissioni attualmente operativi in quattro Continenti. E hanno incoraggiato la Commissione europea a promuovere collegamenti tra l’Ets dell’Unione e gli altri sistemi di scambio di quote di emissione, allo scopo di ridurre il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.

In vista della conferenza di Bonn

La risoluzione è stata approvata per alzata di mano, con il Parlamento Ue che si è detto favorevole al fatto che la Conferenza di Bonn chiarifichi la struttura del “Dialogo di facilitazione” del 2018, mirando a fare il punto dei progressi compiuti dai governi verso l’obiettivo di lungo termine.

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