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CO2 London

Londra ha bisogno dello stoccaggio della C02. L’allarme degli esperti

La Gran Bretagna rischia di mancare gli obiettivi di contenimento della CO2. A lanciare l’allarme, ripreso oggi dall’autorevole quotidiano The Guardian in un pezzo di Damian Carrington, sono i consulenti della CCC, ovvero la Commissione per i Cambiamenti Climatici del Regno Unito.

Secondo gli esperti della CCC, è necessario che Londra trasformi piani vaghi, composti per lo più da obiettivi ambiziosi come la rinuncia alle auto a benzina e diesel entro il 2040, o 70.000 nuovi ettari di alberi entro il 2025, in programmi solidi e politiche fattuali.

Bene la centralità delle politiche ambientali

La Commissione ha anche avvertito che ci sono stati “significativi” rischi per la consegna di progetti esistenti, come la centrale nucleare di Hinkley Point. Tuttavia, ha anche elogiato il governo di Theresa May per aver messo la questione ambientale al centro della strategia economica della nazione per la prima volta, con la pubblicazione della sua Strategia di crescita pulita (CGS) in ottobre. “C’è stato un cambiamento sostanziale”, ha dichiarato Lord Deben, presidente del CCC. “Ma questo, ovviamente, non significa che non ci sia molto di più da fare.”. Deben ha inoltre sostenuto che l’analisi del CCC, pubblicata oggi, prende in considerazione la migliore delle ipotesi, e ha presunto che i ministri avrebbero rispettato tutti gli obiettivi di taglio alle emissioni di CO2 attesi.

Londra “Abbiamo dato tutti i benefici del dubbio”, ha detto. “Ma, anche se fanno tutte le cose che dicono che faranno, al massimo, ci sarà ancora un vuoto.” La valutazione indipendente espressa dalla commissione sulla Strategia per la crescita pulita, ha analizzato la stessa per capire se è in grado di rispettare i target per il 2050, anno entro il quale, stando agli accordi internazionali che vincolano il Regno Unito, i gas serra dovranno essere abbattuti dell’80%.

Il Regno Unito, dal 1990, li ha tagliati del 42% ed è pronto a eliminare gradualmente il carbone, ma non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi futuri , secondo gli esperti del Comitato. La critica maggiore ai piani di Londra sta nel fatto che non si indica chiaramente come saranno raggiunti alcuni obiettivi, compreso quello di rendere tutte le case energeticamente efficienti entro il 2035. Deben ha anche attaccato i grandi costruttori di case per non aver fatto abbastanza in questo senso.

Cattura e stoccaggio della CO2 sono irrinunciabili

Dal comitato arriva un’altra indicazione chiara: occorre realizzare entro il 2030 impianti di cattura e stoccaggio della CO2: “Non possiamo sottolineare con più forza – spiega sempre Deben – che senza cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, il rispetto dei nostri obiettivi costerà molto di più”. Il Mare del Nord è visto come un luogo perfetto per lo sviluppo di questa tecnologia ma l’ex cancelliere George Osbome ha interrotto un programma della Banca Europea degli investimenti nel 2015. Secondo Deben anche le oil company sono responsabili per non essersi fatte avanti per sviluppare cattura e stoccaggio della CO2.

Politiche governative considerate lacunose ed insufficienti, comprendono un piano per il sostegno alla vendite di auto elettriche, con l’ambizioso l’obiettivo  di un parco auto elettrico pari al 40-70% di tutte le auto entro il 2030 e di un parco auto completamente elettrico entro il 2035. O ancora, la necessità di piantare 70.000 ettari di alberi per 2025, obiettivo che richiederebbe un secolo ai tassi attuali.

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