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Gnl

Che cosa succederà al mercato Gnl

L’Lng Outlook di Shell evidenzia l’integrazione con le rinnovabili, la sicurezza e la diversificazione degli approvvigionamenti ma anche le asimmetrie tra domanda e offerta. 

Il mercato globale del Gnl “continua a sfidare le aspettative degli osservatori di mercato, con una crescita della domanda di 29 milioni di tonnellate che hanno fatto raggiungere al combustibile la quota di 293 milioni di tonnellate nel 2017”. È quanto emerge dall’LNG Outlook 2018 di Shell (L’articolo completo su StartMag.it) secondo cui la domanda mondiale di energia dovrebbe crescere del 30% tra il 2015 e il 2040, trainata dall’aumento della popolazione mondiale, dalla crescita economica e da un maggior numero di persone che si spostano nelle città. Per Shell, il gas naturale, sia trasportato in gasdotti che sotto forma liquefatta, è importante in quanto è in grado di sostenere “l’integrazione della produzione variabile di energia rinnovabile” mentre il Gnl, di per sé, “sta contribuendo ad aumentare le forniture, la sicurezza e la diversificazione degli approvvigionamenti”. Sulla base delle attuali proiezioni della domanda, infatti, la major ritiene che un’eventuale carenza di offerta potrebbe concretizzarsi a metà degli anni ‘20, “a meno che non vengano presto assunti nuovi impegni per progetti di produzione di Gas naturale liquefatto”.

GIAPPONE MAGGIOR CONSUMATORE MONDIALE DI GNL

Il Giappone rimane, al momento, il più grande importatore mondiale di Gnl nel 2017, mentre la Cina è passata al secondo posto grazie a un aumento massiccio delle importazioni – che hanno raggiunto le 38 milioni di tonnellate grazie alla crescita economica e alle politiche di riduzione dell’inquinamento atmosferico -, sopravanzando la Corea del Sud. Negli ultimi decenni il Gnl, osserva il rapporto di Shell, “ha svolto un ruolo crescente nel sistema energetico globale. Dal 2000 il numero dei paesi importatori di Gnl è quadruplicato e il numero dei paesi fornitori è quasi raddoppiato. Il commercio di Gnl è aumentato da 100 milioni di tonnellate nel 2000 a quasi 300 milioni di tonnellate nel 2017, sufficiente a generare energia per circa 575 milioni di abitazioni”. Il numero dei paesi fornitori di Gnl si attesta ora a 19, rispetto ai 12 di inizio del secolo. Questa rapida crescita “ha rafforzato l’affidabilità e la sicurezza per i paesi importatori”.

PESANO LE ASIMMETRIE TRA DOMANDA  E OFFERTA

Tuttavia si riscontra una certa asimmetria tra paesi acquirenti e paesi fornitori: “La maggior parte dei fornitori è alla ricerca di vendite di Gnl a lungo termine per ottenere finanziamenti. Ma gli acquirenti di Gnl chiedono sempre più contratti brevi, piccoli e flessibili per poter competere meglio nei loro mercati a valle. Questa discrepanza – avverte Shell – deve essere risolta per consentire agli sviluppatori dei progetti Gnl di prendere le decisioni finali di investimento necessarie per garantire che in futuro vi sia un approvvigionamento sufficiente di questo combustibile più pulito per l’ economia mondiale”.

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