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Dieselgate

Crisi del diesel: tutte le novità su Bosch, Mise e Puglia

Tra le misure attivabili discusse ieri al tavolo romano per scongiurare la Crisi del diesel in Bosch, ci potrebbe essere anche quella di un contratto di programma da 60 milioni di euro, purché gli esuberi si riducano a zero e non ci sia alcun licenziamento

Da gennaio 2023 nella fabbrica di Bari di Bosch si avrà una sovra-capacità produttiva pari a 624 unità. “Un dieselgate tutto italiano” che “mette a rischio oltre mille posti di lavoro” (considerata anche la vertenza di Mahale in atto in Piemonte), come scrive La Repubblica. Per scongiurare l’ipotesi ventilata dall’azienda sindacati e istituzioni si sono messe all’opera per trovare una soluzione.

IERI LO SCIOPERO

Ieri è andato in scena uno sciopero di 8 ore davanti ai cancelli dello stabilimento dell’azienda tedesca nella zona industriale di Bari con una “adesione totale” dei lavoratori della fabbrica barese, la partecipazione per solidarietà di lavoratori di altre aziende della zona industriale e l’affiancamento di Cgil, Cisl e Uil. Il presidio è stato indetto in concomitanza con l’incontro convocato a Roma, nella sede del Ministero per lo Sviluppo economico tra sindacati, azienda e Regione Puglia.

DA REGIONE PUGLIA GRANDE PREOCCUPAZIONE

“Al tavolo di crisi al Mise la Regione Puglia, rappresentata da Leo Caroli, ha formalizzato ‘la propria grande preoccupazione e la volontà di cofinanziare con i propri strumenti di sostegno il progetto industriale di rilancio’”, ha evidenziato La Repubblica.

“La Regione Puglia è disponibile a mettere in campo tutti gli strumenti e le risorse necessarie per realizzare nuovi investimenti ma a condizione che gli esuberi siano pari a zero. La Regione infatti ha disposizione numerose misure per la formazione del personale e per le innovazioni produttive, che possono essere implementate con le società ‘in house’ della Regione come Puglia Sviluppo e con l’intervento della task force per l’occupazione”, ha dichiarato Domenico De Santis, consigliere del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha partecipato anche al presidio dei lavoratori pugliesi.

I SINDACATI VOGLIONO INCONTRO CON BOSCH CHE PER ORA NON COMMENTA

I sindacati hanno comunque chiesto “che al prossimo incontro romano al Mise ci sia al tavolo anche Bosch – che per oggi annuncia un comunicato per spiegare la sua posizione – per capire le strategie di Stoccarda, un tavolo da allargare a tutti gli attori dell’automotive e della componentistica che in Italia significano quasi 200.000 addetti”, sottolinea il Sole 24 Ore. Interpellata da EnergiaOltre, l’azienda non ha ancora commentato.

LE MISURE ATTIVABILI

Comunque, “tra le misure attivabili discusse ieri al tavolo romano, ci potrebbe essere anche quella di un contratto di programma da 60 milioni di euro, purché gli esuberi si riducano a zero e non ci sia alcun licenziamento. Una condizione che fa il paio con un’altra: la casa tedesca cioè deve avere, a sua volta, per Modugno, progetti innovativi da candidare a fondi regionali”, scrive ancora il Sole 24 Ore.

IL GRUPPO BOSCH IN ITALIA E NEL MONDO

“Il gruppo Bosch ha circa 410 mila dipendenti nel mondo e nel 2018 ha fatturato oltre 78 miliardi di euro”, scrive La Repubblica aggiungendo che in Italia “dove è presente da inizio Novecento, impiega 6014 addetti in 19 impianti e 4 centri di ricerca per un giro di affari di 2,5 miliardi. Ma nella fabbrica di Bari (1805 lavoratori e 267 milioni di fatturato) è concentrata sulle pompe diesel”.

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