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Ue

Tutti i piani di Enel-X

Con Enel X, l’auto elettrica si pone al centro del nuovo sistema energetico. I dettagli dei progetti futuri nell’articolo di Giusy Caretto

Roma, 2020. Un palo della luce monitora il traffico e informa gli utenti in tempo reale dei disagi, offre una rete Wi-fi. Alcuni sensori, poi, intercettano l’avvicinarsi di un pedone e la lampadina in alto offrirà il massimo della sua intensità, per poi attenuarsi nuovamente quando la strada è deserta. Le auto elettriche avranno la spina attaccata allo stesso palo e in futuro non solo prenderanno l’energia necessaria per muoversi, ma contribuiranno alla stabilizzazione della rete.

Lo scenario è raccontato su un articolo di Affari e Finanza, in cui Francesco Venturini racconta i progetti di Enel-X, la nuova società in cui il gruppo sta conferendo tutti gli asset che non siano attinenti con la generazione, distribuzione e vendita di energia, convenzionale e rinnovabile. “Apriamo la strada a un’economia ancora più collaborativa e connessa. Creiamo servizi energetici aprendo a nuovi operatori e integrando nuovi settori. Siamo una Energy Cloud Platform”, spiega Venturini sul sito aziendale.

7MILA COLONNINE DI RICARICA ENTRO IL 2020

Partiamo dai numeri. Tra i piani di Enel, quello, di dotare il paese di un’infrastruttura di 7 mila colonnine entro il 2020 per arrivare a 14 mila nel 2022: l’80 per cento dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine e il restante 20 per cento è destinato a copertura nazionale, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio, nelle zone extraurbane e nelle autostrade.

Tra queste ultime rientrano anche le stazioni di ricarica del progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries), co-finanziato dalla Commissione Europea, che prevede l’installazione, in tre anni, di 200 punti di ricarica: 180 lungo le tratte extraurbane italiane(sono già partite le prime installazioni) e 20 in Austria.

AUTO ELETTRICA AL CENTRO DELLA RETE ELETTRICA

Con Enel X l’auto elettrica si pone al centro del nuovo sistema energetico e strumento della smart grid. In un futuro prossimo, infatti, l’auto elettrica non sarà solo uno strumento che prende energia dalla rete, ma può essere considerata un’enorme batteria capace di stabilizzare la richiesta e domanda di energia.

Parliamo del vehicle to grid, ovvero della possibilità, già sperimentata in Danimarca, per un operatore elettrico di controllare i sistemi di carica connessi alle diverse batterie delle auto elettriche in fase di rifornimento, così da utilizzarle per stoccare un eccesso di produzione o, al contrario, per dare un impulso di energia alla rete, così da stabilizzarla.

VEHICLE TO GRID: IN ITALIA NON E’ (ANCORA) PERMESSO

La Danimarca già conosce il potenziale del Vehicle to grid, in Italia invece non è concesso lo “scambio di energia” tra auto elettrica e rete. Una prima colonnina vehicle to grid, in realtà, è stata installata a Genova, presso la sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ma come ha spiegato Venturini ad Affari e Finanza si “è in attesa di ricevere il via libera alla sperimentazione ufficiale”.

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