Advertisement Skip to content
Pnrr

Energia: Ecco gli appuntamenti del governo alla ripresa dei lavori

Vertici Gse, Tap, Cnapi e decreto rinnovabili. Ma Salvini annuncia: Stiamo lavorando a un piano energia. Ed entro fine anno si attende la prima bozza del Piano clima-energia

Si preannuncia un autunno caldo per la ripresa dei lavori e non solo nel settore dell’energia. Tanti i nodi che l’esecutivo giallo-verde dovrà sciogliere a cominciare da alcune nomine di settore: dopo aver chiuso la partita di Arera tocca infatti al Gse rinnovare i vertici. Poi c’è la vicenda Tap da chiarire al più presto, in vista della messa in funzione prevista per il 2020. Senza dimenticare il decreto rinnovabili, il rinvio al 2020 della fine del mercato tutelato e la Cnapi.

A BREVE LA NOMINA DEI NUOVI VERTICI DEL GSE

L’appuntamento più vicino riguarda il Gestore dei servizi energetici. Si parte il 12 settembre con l’assemblea del Gse per decidere chi sarà designato alla guida dell’ente controllata dal ministero dell’Economia che ha il compito di promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Si tratta del quarto rinvio dopo la rinuncia di uno dei candidati più forti al ruolo di amministratore delegato, Luca Dal Fabbro oggi nel Cda di Terna. Per la successione di Francesco Sperandini nelle ultime ore si sta facendo il nome di Roberto Moneta, capo del Dipartimento unità per l’efficienza energetica dell’Enea.

SI RIPARTE CON CODICE DEGLI APPALTI E TAP. SALVINI ANNUNCIA: C’È UN PIANO ENERGIA A CUI STIAMO LAVORANDO

La conferenza stampa del premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, prima della pausa estiva è servita, invece, per fare il punto su uno dei temi più caldi che il governo dovrà affrontare a breve: Appalti e Tap. “A settembre avremo una proposta di riforma del codice degli appalti seria che possa sbloccare il quadro normativo e dare maggiore certezza giuridica per rilanciare gli appalti”, ha chiarito Conte. Sul Tap la parola d’ordine è, invece, quella di un confronto tecnico e a seguire della valutazione politica. “Siamo vigili a cogliere e valutare le istanze” della comunità locale, “alla fine ci sarà una valutazione e sintesi politica che spetta al presidente del Consiglio coi suoi ministri”. Dall’incontro con le delegazioni di parlamentari locali e con il sindaco di Melendugno accompagnato da consulenti “ne è risultato un ampio confronto, molto tecnico”, ha precisato Conte. “Ho richiesto la presenza di tecnici perché non ha senso parlare in modo astratto di un’opera pressoché completata per il 70% in Grecia e Albania, e in Italia per il 30-40%. Dobbiamo misurarci con un’opera progettata in passato e oggi in corso di realizzazione”. “Garantiamo una verifica presso i ministeri competenti della procedura sin qui seguita”, ha aggiunto il premier. “Vogliamo accertarci che sia stata corretta, di fronte a dubbi irregolarità faremo verifiche interne”. Per il leader della Lega Matteo Salvini non ci sono invece dubbi sulla necessità di proseguire con l’opera. In un’intervista al Sole 24 Ore a distanza di poche ore dall’incontro con l’ex premier britannico Tony Blair oggi consulente di Tap, il ministro degli Interni italiano ha ribadito come sia “fondamentale per gli italiani pagare bollette meno care. Rispetteremo ambiente e ulivi, ma i benefici del Tap sono superiori ai costi – ha ammesso -. L’Italia non deve essere spettatrice della partita energetica. C’è un piano energia a cui stiamo lavorando”.

IN ARRIVO IL DECRETO RINNOVABILI

In dirittura di arrivo anche il decreto rinnovabili, provvedimento che regola l’accesso agli incentivi per gli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile. Nel corso della settimana dovrebbe arrivare sui tavoli degli stakeholder per consultazione, mentre il 14 settembre sarà organizzato un evento pubblico per la discussione sul tema.

SLITTA LA RIFORMA DEL MERCATO LUCE E GAS

Nel frattempo un emendamento al decreto Milleproroghe, che dovrà essere votato e confermato in queste settimane dalle Camere, ha prorogato al 1 luglio 2020 la tanto attesa riforma del mercato luce e gas, prevista per il 2019 che dovrebbe porre fine al Mercato di Maggior Tutela. Uno dei fattori che ha determinato l’ulteriore ritardo nel processo di implementazione della riforma è l’assenza di un Decreto attuativo da parte del ministero dello Sviluppo Economico oltre che una serie di perplessità sulle offerte e sulla salvaguardia degli utenti.

NESSUNA TRACCIA DELLA CNAPI

Nel frattempo è finita nel dimenticatoio la Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il Deposito nazionale delle scorie nucleari e radioattive italiane. Il precedente governo ha lasciato la palla in mano all’esecutivo attuale. A fine luglio il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in audizione in commissione Ambiente alla Camera ha chiarito che il suo dicastero e quello dello Sviluppo economico “sono in attesa di ricevere un aggiornamento sulla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi”. Un “aggiornamento” che si attenda da Sogin, la società che si occupa dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi. E che fra i suoi compiti ha appunto quello di localizzare, realizzare e gestire il parco tecnologico e il deposito nazionale.

A FINE ANNO LA PRIMA BOZZA DEL PIANO CLIMA-ENERGIA

A fine anno, infine, sarà la volta della prima bozza del Piano clima-energia predisposto sulla base della Sen che poi verrà notificato alla Commissione Ue nel corso del 2019 secondo quanto annunciato qualche mese fa da Giovanni Perrella, della direzione generale per il Mercato elettrico, le rinnovabili e l’efficienza energetica, il nucleare del ministero dello Sviluppo economico, nel corso di un convegno sulla Strategia energetica nazionale, al Forum Pa.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su