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AEEGSI

Energia, collegio Authority in scadenza. Proroga in attesa delle elezioni?

Con le novità della Manovra 2018 l’AEEGSI è diventata ARERA con competenze anche sui rifiuti. La scadenza dell’attuale squadra è prevista per l’11 febbraio ma il quadro politico attuale pare lontano dal trovare una soluzione condivisa per affrontare il complesso iter di nomina

Mancano poco più di due mesi alle elezioni politiche italiane e almeno per il comparto dell’energia il fattore tempo può rappresentare un grosso problema, soprattutto per l’Authority che regola il settore. Da poco trasformatasi in ARERA cioè Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente grazie alla legge di Bilancio 2018 che ha soppresso la vecchia AEEGSI, l’organismo ha visto crescere il numero di componenti (ora c’è un presidente più quattro membri) e i compiti (adesso è competente anche nel settore rifiuti) mentre rimane ferma a sette anni la durata in carica del Collegio.

Le procedure sono cambiate

Palazzo-Chigi manovra energiaLe procedure per il rinnovo del Collegio sono stabilite dalla legge 481/1995 e per effetto delle novità apportate dalla manovra 2018 la nomina spetta ora al Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico d’intesa con il ministro dell’Ambiente, con il parere preventivo vincolante delle Commissioni competenti di Camera e Senato che devono esprimersi entro 30 giorni durante i quali possono anche tenere delle audizioni. Fino ad oggi, il potere di designazione era stato esercitato dal ministro per lo Sviluppo Economico e dalle Commissioni Attività produttive e Industria dei due rami del Parlamento. Mentre ora, alla luce delle nuove competenze attribuite all’Autorità in materia di risorse idriche e ambiente, la stessa Legge di Bilancio 2018 introduce anche il coinvolgimento del ministro per l’Ambiente e, presumibilmente, anche delle Commissioni Ambiente di Montecitorio e Palazzo Madama.

Qual è il problema?

Il problema è rappresentato dal fatto che quest’anno, il rinnovo del Collegio si sovrappone a quello della legislatura. La scadenza dei vertici dell’Authority è prevista infatti l’11 febbraio mentre le elezioni si terranno “solo” il 4 marzo. Non ci saranno quindi un nuovo governo o nuove commissioni a esprimere scelte e preferenze e il quadro politico attuale pare lontano dal trovare una soluzione condivisa alla questione. L’unica soluzione può essere rappresentata da un decreto del governo che proroghi la validità del Collegio stesso per il tempo necessario a garantire il disbrigo delle nuove procedure di nomina. Decreto sul quale al momento non circolano indiscrezioni o bozze.

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