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Tassonomia Ue

Energia, l’Italia riduce i consumi più della media Ue

Il Belpaese si attesta al 17,8% contro una media europea del 10,8% con livelli addirittura inferiori a quelli del 1996. Lo certifica Eurostat secondo cui l’Europa starebbe rallentando nel trend di riduzione dei consumi energetici

I consumi energetici in Italia si sono ridotti del 17,8% tra il 2006 e il 2016, oltre la media europea del 10,8%, facendo registrare livelli inferiori addirittura a quelli del 1996. È quanto sottolinea Eurostat nei dati sull’efficienza energetica 2016. L’Unione europea si è infatti impegnata a ridurre il consumo energetico del 20% entro il 2020 per raggiungere un consumo di energia primaria non superiore a 1.483 milioni di tonnellate di equivalente petrolio (Mtep) e un consumo finale di energia non superiore a 1.086 milioni di tep nel 2020. A livello del Vecchio Continente il consumo di energia primaria nell’Unione europea nel 2016 è stato inferiore del 4% rispetto all’obiettivo di efficienza mentre il consumo finale di energia è risultato superiore del 2%.

Dal 1990, primo anno per il quale sono disponibili i dati, il consumo di energia primaria è diminuito dell’1,7%. Eurostat ricorda che nel corso degli anni, la distanza dall’obiettivo di consumo energetico marginale ha subito forti fluttuazioni. “Lo scostamento maggiore dall’obiettivo è stato registrato nel 2006 (16,2%, con un livello di consumo di 1.723 Mtep), mentre nel 2014 è stato raggiunto il record minimo(1,7%, 1.509 Mtep). Negli ultimi due anni il divario è nuovamente salito, superando del 4% l’obiettivo fissato per il 2020, pari ad un consumo di 1.543 Mtep nel 2016.

Il consumo finale di energia nell’Ue è stato invece di 1.108 Mtep sempre nel 2016, il 2% superiore all’obiettivo di efficienza. Il livello più basso è stato registrato nel 2014 (1.063 Mtep 2,1% al di sotto dell’obiettivo) e quello più elevato nel 2006 (1.194 Mtep 10,0% al di sopra dell’ obiettivo).

Eurostat evidenzia che mentre 19 Stati membri hanno aumentato il loro consumo energetico tra il 1996 e il 2006, solo in due Stati membri si è registrata una crescita del consumo energetico tra il 2006 e il 2016: Estonia (13,4% per 6,2 milioni di tep nel 2016) e Polonia (3,2% per 99,9 milioni di tep nel 2016). Tra i 26 Stati membri in cui il consumo energetico è diminuito, la Grecia (-23,6%), Malta (-22,5%) e la Romania (-20,2%) hanno registrato un calo superiore al 20%.

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