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Eni

Il mondo dell’energia è (anche) cosa da donne. Parola di Eni

Al via le lezioni di Eni per orientare le giovani studentesse nella scelta del loro percorso di studi (e non solo)

Il settore dell’Oil&gas è anche cosa da donne. Se a dirlo è Eni, possiamo crederci. Meglio, a crederci saranno le 140 studentesse di scuola superiore, che oggi, in occasione di  Think About Tomorrow si sono confrontate con la possibilità di intraprendere un percorso di studi universitario in ambito tecnico-scientifico.

Quella proposta da Eni alle giovani donne è una via alternativa a quella magari fino ad oggi immaginata e sognata, una via che abbandona gli stereotipi e non rinuncia all’intuito e alla flessibilità femminile.

THINK ABOUT TOMORROW

Giunta alla terza edizione, Think about tomorrow è l’iniziativa di Eni per orientare le studendetesse degli ultimi anni di scuole superiori a intraprendere un percorso formativo legato allo studio delle discipline scientifiche, tecnologiche e matematiche, in vista di una carriera che può svilupparsi nel mondo dell’energia.

E così, martedì 27 marzo, 140 studentesse hanno potuto confrontarsi con la fatidica domanda “Cosa voglio fare da grande?” e con qui alla domanda ha già risposto qualche anno fa, ottenendo grandi successi. Qualcuno ha le idee chiare, altre ancora non sanno se vogliono continuare a studiare. Tanta la curiosità per quello che sarà, come tanta è anche l’ansia, sostengono le ragazze.

LE PAROLE DI MARCO COCCAGNA

“Il progetto nasce sei anni fa per i figli dei dipendenti dell’Eni, con lo scopo di fornire loro le chiavi di lettura sulla caratteristiche del mondo del lavoro. La scarsa propensione delle donne a intraprendere percorsi di lavoro tecnico è il frutto di ostacoli e stereotipi e l’obiettivo di questa iniziativa è proprio la volontà dell’Eni di ribadire la propria consapevolezza sulla irrinunciabilità dell’apporto femminile per lo sviluppo della nostra società. Occorre spingere le donne a intraprendere percorsi tecnici, altrimenti nei bacini di talenti, saranno sottorappresentate”, ha introdotto la discussione Marco Coccagna, ad di Eni Corporate University.

L’iniziativa di Eni ha l’obiettivo di “riibadire la consapevolezza dell’irrinunciabilità dell’azienda al contributo femminile allo sviluppo sociale e culturale del nostro Paese in quegli ambiti professionali che sono ritenuti tradizionalmente poco ambiti dalle donne o poco adatti alle loro caratteristiche”.

“Vogliamo darvi la possibilità di riflettere sul prendere in considerazione percorsi formativi tecnici”, ha aggiunto Coccagna rivolgendosi alle studentesse. “Se non si superano stereotipi di genere l’impatto della tecnologia sulle professioni del futuro e la crescente domanda di professionalità tecniche potrà ulteriormente penalizzare le donne in futuro, in relazione alla loro possibilità di trovare occupazione nel mercato del lavoro e potrà quindi impoverire il bacino di talenti a cui le aziende potranno fare riferimento per le loro politiche di reperimento e inserimento in azienda. Le donne saranno sottorappresentate e questo è un rischio che noi non vogliamo correre”, ha concluso.

SABRINA DE SANTIS: BISOGNA SCEGLIERE ANCHE CON LA TESTA

Ad indirizzare la platea delle 140 studenti presenti in sala, verso una scelta consapevole e fatta con la testa, è stata anche Sabrina De Santis, Responsabile Education di Feremeccanica. “In Italia la percentuale di Neet, ovvero di giovani tra 15 e 24 anni che non studiano, che non hanno un’occupazione e che sembrerebbero non cercarla sono molti di più della media Ue, 26,2%, contro una media di circa il 13%. – ha detto De Santis – Troppi, ancora, anche gli studenti che abbandonano la scuola e gli universitari che scelgono di interrompere il loro percorso di studi, mentre numerose aziende fanno fatica a trovare nuovi occupati. Scegliete secondo le vostre passioni quello che farete e studierete in futuro, ma sappiate che le maggiori richieste di lavoro arrivano dall’ambito tecnico-scientifico”.

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