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Tesla

Europa pronta a diventare un hub batterie per auto elettriche

Anche il 3 per cento di batterie realizzate in Europa è principalmente di proprietà asiatiche. La produzione globale è dominata dalla giapponese Panasonic, dalla Corea del Sud con Samsung e dalle cinesi CATL e BYD

L’Europa è talvolta rimproverata per il suo lento processo decisionale, per colpa, secondo molti, del fatto di essere una istituzione composta da 28 paesi che devono dare il loro consenso a qualsiasi azione. Ma un recente articolo del Financial Times, c’è stata incredibilmente una risposta veloce per rimediare alla consapevolezza dell’Europa di essere stata lasciata indietro nel settore delle batterie al litio e, nel più ampio mercato dei veicoli elettrici.

UE DIPENDENTE DA IMPORT BATTERIE

L’industria automobilistica Ue aveva ipotizzato fino a un paio d’anni fa che le batterie sarebbero diventate un prodotto di base ed erano in cima all’elenco delle priorità nello sviluppo di un’industria automobilistica domestica competitiva. Malgrado le case automobilistiche avessero investito miliardi nello sviluppo di modelli e tecnologie attorno alle automobili elettriche, il mercato automobilistico del Vecchio Continente rimane oggi quasi totalmente dipendente dalle importazioni di batterie nonostante il fatto che FT evidenzi come quasi il 40% del valore del veicolo è proprio dato dagli accumulatori.

MERCATO DOMINATO DALL’ASIA

Per un’industria che è la spina dorsale della produzione europea, si tratta naturalmente di un problema visto che anche il 3 per cento di batterie realizzate in Europa è principalmente di proprietà asiatiche. La produzione globale è dominata dalla giapponese Panasonic, dalla Corea del Sud con Samsung e dalle cinesi CATL e BYD, riporta FT.

TUTTO STA PER CAMBIARE

Con 1 miliardo di euro di finanziamenti da Volkswagen, Goldman Sachs e Ikea, una società chiamata Northvolt lancerà il suo primo stabilimento a Vasteras in Svezia come prova generale per un Gigafactory molto più grande a Skelleftea, nel nord della Svezia, dove la produzione dovrebbe partire nel 2021.

LA GIGAFATTORY UE

Supportato da prestiti economici della banca europea per gli investimenti e aiuti di Stato, si prevede che l’impianto Skelleftea avrà un costo finale di 4 miliardi di euro, ma sarà più grande della Nevada Gigafactory di Tesla e produrrà circa 40 gigawattora di capacità entro il 2024, o circa 2 miliardi di celle singole, riferisce FT. Ciò dovrebbe essere sufficiente per circa 500-600 mila veicoli elettrici all’anno, con la prima fase di capacità già esaurita dalle case automobilistiche europee.

MENO COSTI GRAZIE ALL’IDROELETTRICO

Alcuni potrebbero mettere in dubbio il senso di localizzare la fabbrica a sud del circolo polare artico, lontano dalle fabbriche automobilistiche, ma la logica è che può accedere a energia idroelettrica a buon mercato. Di conseguenza, i costi energetici dell’impianto saranno da un quarto a un terzo di quelli disponibili per i suoi concorrenti in Cina.

MANCA LA FILIERA DEL LITIO

Per formare una catena di approvvigionamento veramente integrata, tuttavia, la European Battery Alliance (EBA) dell’Ue dovrà sviluppare la fornitura e la raffinazione del litio. Sebbene siano stati identificati potenziali progetti minerari in circa 10 paesi europea, l’upstream di approvvigionamento rimane la più lontana dall’autosufficienza.

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