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Fine tutela, si procede a ritmo serrato verso la liberalizzazione

Arera, passo dopo passo, sta preparando il comparto alla rivoluzione. Arrivano la campagna informativa Rai e l’armonizzazione delle schede di confrontabilità con il Portale offerte dal 1 ottobre

Procede a ritmo serrato l’avvicinamento del nostro paese al 1 luglio 2019, data a partire dalla quale il mercato elettrico italiano vedrà la fine del regime di tutela. Salvo inciampi di percorso – qualcosa a livello politico ai sta muovendo verso tale direzione – le condizioni economiche e contrattuali fissate dall’Autorità per l’energia (Arera) sono destinate a terminare e ci si prepara alla campagna informativa (con tanto di schema di accordo Arera-Rai) e all’armonizzazione delle schede di confrontabilità con il Portale offerte che arriverà dal 1 ottobre unito all’aggiornamento del Codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica e di gas ai clienti finali.

AL VIA SCHEMA DI ACCORDO CON LA RAI

È arrivata nella seduta dello scorso 21 giugno il via libera di Arera ad approvare lo schema di Accordo Quadro triennale tra l’Autorità e la Rai la cui operatività concreta sarà affidata al Direttore della Direzione Comunicazione Specialistica e Mass Media dell’Autorità “per tutte le azioni a seguire finalizzate a dare attuazione alle tematiche generali previste nel medesimo Accordo Quadro” e naturalmente alla Direzione Affari Generali e Risorse “con riferimento ai profili economici e contrattuali”. “Anche per le finalità di cui alla normativa anticorruzione”, Rai Com ha designato quale proprio Responsabile della Gestione dell’Accordo Quadro – vale a dire del monitoraggio e della verifica dell’effettiva corrispondenza tra quanto pattuito in accordo e le prestazioni effettivamente rese – “l’avv. Federica Tanzilli. Dal canto suo, l’Autorità designa quale Responsabile della Gestione dell’Accordo Quadro la Dott.ssa Cristina Corazza”.

ARMONIZZAZIONE SCHEDE DI CONFRONTABILITÀ CON IL PORTALE OFFERTE DAL 1 OTTOBRE

Per quanto riguarda l’armonizzazione e semplificazione delle schede di confrontabilità per i clienti finali domestici del codice di condotta commerciale l’intento dichiarato dall’Authority è quello di “ottimizzare” le schede di confrontabilità del Codice di condotta commerciale per rendere tale strumento “ancora più intuitivo e chiaro, anche per agevolare e aumentare la capacitazione del cliente finale domestico in vista del superamento delle tutele di prezzo, garantendo al contempo la coerenza con i criteri del Portale Offerte”. Per questo sono stati inclusi il criterio degli sconti nel calcolo della spesa annua stimata, l’utilizzo per la stima della spesa annua delle componenti di prezzo variabili, l’esclusione di offerte non generalizzate come quelle a dipendenti o familiari. Sempre per semplificare e migliorare la chiarezza espositiva è stata inoltre ritenuto opportuno confermare l’armonizzazione delle schede per luce e gas e il confronto con il servizio di maggiore tutela rispetto a un “profilo tipo” anche sulla base del livello di consumo annuo, potenza impegnata e tipo di abitazione. Tuttavia, “alla luce delle difficoltà evidenziate dagli operatori in merito ai tempi necessari per l’implementazione dei nuovi criteri di stima della spesa annua nonché per la predisposizione e diffusione delle schede aggiornate” è stato ritenuto opportuno prevedere che “le nuove disposizioni in materia di schede di confrontabilità decorrano dall’1 ottobre 2018 e che continuino ad applicarsi in via transitoria i soli criteri di stima della spesa annua di cui al Codice di condotta commerciale ad oggi vigente, limitatamente alle offerte non pubblicate sul Portale Offerte e fino alla loro pubblicazione”.

PARTE IL PORTALE PER CONFRONTARE PREZZI E CONDIZIONI

Nel frattempo è online l’iniziativa gestita e realizzata dall’Acquirente Unico sulla base delle indicazioni fissate dall’Autorità dell’energia di un portale per raccogliere e confrontare tutte le offerte esistenti sul mercato della vendita al dettaglio di energia elettrica e gas e consentire al consumatore di visualizzare, in questa prima fase, le cosiddette offerte placet, vale a dire le proposte commerciali rivolte ai clienti domestici e alle piccole e medie imprese che contengono un prezzo determinato dal venditore ma con condizioni contrattuali e struttura di prezzo definite dall’Authority di settore. In questo modo l’utente può individuare l’offerta più vantaggiosa rispetto al proprio profilo di consumo mettendo ordine nella giungla delle proposte commerciali in vista dell’apertura del mercato deciso dalla legge sulla concorrenza 2017. Dal primo dicembre, poi, il portale dell’Acquirente Unico ingloberà tutte le offerte esistenti sul mercato, incluse cioè quelle con condizioni contrattuali stabilite dal venditore, sebbene nel rispetto della regolazione dell’Authority.

ITALIANI BOCCIATI IN ENERGIA: 3 SU 4 NON SANNO NEANCHE QUANTO PAGANO

Resta però un problema. La stragrande maggioranza degli italiani non sa nulla sul proprio contratto energetico nemmeno le informazioni basilari. Oltre il 30% non sa se neanche se il proprio contratto è in regime di tutela o nel mercato libero, il 64% non ha idea di quanto spenda ogni anno per la fornitura di luce e gas. E quasi la metà non conosce l’esistenza del bonus energia. Un dato già emerso da un’indagine dell’Autorità di settore nel 2016. Chi conosce il bonus, infatti, si lamenta del fatto che la misura sia poco pubblicizzata (il 63%). A far emergere questa lacuna è stata un’indagine di Cittadinanzattiva diffusa nei giorni scorsi. Quasi il 60% degli intervistati ha dichiarato, inoltre, di non aver mai cambiato gestore. Un quarto del campione, però, lo ha fatto sia per il gas che per la luce mentre la metà non sa in cosa consistano le detrazioni fiscali per l’efficientamento energetico e solo un 12% afferma di averle utilizzate. Nei fatti, il contributo all’ambiente consiste nell’acquistare lampade ed elettrodomestici a basso consumo (lo ha fatto o prevede di farlo il 46% degli intervistati). Quasi il 20% punta su caldaie ad alta efficienza e il 13,8% sulle valvole termostatiche, che sono obbligatorie dal 30 giugno 2017. Rimane comunque un 34% di persone che non hanno fatto né prevedono di fare alcun intervento mirato al risparmio energetico, forse anche perché non sanno di poter sfruttare le detrazioni fiscali. Sale all’80% la percentuale di persone che non ha ma installato, né ha intenzione di installare pannelli fotovoltaici o solari. Eppure, il 45,6% è disposta a spendere qualcosa in più, rispetto a quando spende ora, per un’offerta di energia prodotta esclusivamente o quasi da fonti rinnovabili. Tra le criticità maggiormente riscontrate con i fornitori di energia la poca chiarezza rispetto al prezzo e ai servizi offerti (54%) e il telemarketing aggressivo (45,5%). Infine le bollette poco chiare nella composizione delle diverse voci (lo sostiene il 43% del campione) e il consumo stimato che, spesso, dà origine a conguagli molto elevati.

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