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Shell

Tutti i dettagli sui piani di Shell (su petrolio, gas e non solo)

Il discorso pronunciato nel corso del CERAWeek di Houston

Dimezzare entro il 2050 le emissioni di tutti gli asset della società e dei prodotti che vende ai clienti finali. E investire sul gas come combustibile in grado di traghettare verso un futuro più verde. Questi gli obiettivi dichiarati dall’amministratore delegato della Shell Ben van Beurden al corso del CERAWeek di Houston. Tre i punti su cui si è soffermato van Beurden “qualcosa che è cambiato dall’ultima volta che ci siamo incontrati, qualcosa che rimarrà sempre la stessa e qualcosa che spero non cambi mai”.

PRIMA QUESTIONE DA AFFRONTARE: IL CAMBIAMENTI CLIMATICO

“L’industria petrolifera deve affrontare numerose questioni: il continuo impatto dello shale, l’Opec, il dibattito sulle forniture di Gnl, i cambiamenti geopolitici. Molte domande ma credo che la più importante sia il cambiamenti climatico”, ha ammesso van Beurden, aggiungendo: “Forse non ci sarà unità totale dietro l’accordo di Parigi, ma non vi è nessun altro problema in grado di perturbare la nostra industria a un livello così profondo e fondamentale. In risposta, penso che si debba cambiare, ed è ciò che farà Shell. Nel mese di novembre Shell ha annunciato un ambizioso programma in materia di emissioni. Se il mondo vuole raggiungere gli obiettivi di Parigi, crediamo che entro il 2070 dovrà smettere di aggiungere gas a effetto serra nell’atmosfera. È probabile che entro il 2050 il mondo debba dimezzare all’incirca la quantità di gas a effetto serra prodotta per ogni unità di energia utilizzata. L’ambizione di Shell è quella di mantenere l’azienda al passo con i progressi della società nell’ottica dell’accordo di Parigi. Ciò significa che Shell punterà a dimezzare entro il 2050 le emissioni di CO2 dei prodotti energetici. In altre parole, circa il 50% in meno di gas a effetto serra per unità di energia utilizzata dai nostri clienti e circa il 20% in meno entro il 2035. Ciò riguarda non solo le emissioni generate dalle nostre attività, ma anche quelle prodotte dai nostri clienti quando utilizzano i prodotti energetici che vendiamo. E lo faremo di pari passo con la società, riesaminando e rendicontando i nostri progressi ogni cinque anni”.

SHELL AUMENTERÀ LA PRODUZIONE DI GAS E UTILIZZERÀ OGNI TECNOLOGIA PER ABBATTERE LE EMISSIONI

“Di tutti i gas a effetto serra associati a ciascuna unità di energia, meno del 15% deriva dalla sua immissione sul mercato. Il resto proviene dai clienti che utilizzano i prodotti – ha sottolineato van Beurden –. Quindi, è attraverso i nostri prodotti che possiamo fare la differenza maggiore sulle emissioni. Naturalmente, i nostri clienti si affidano a petrolio e gas che continueranno ad essere al centro dell’attenzione di Shell per molti decenni. Ma, nel corso del tempo, questa ambizione ecologica trasformerà il mix di prodotti dell’azienda. Venire incontro a queste ambizioni potrebbe significare passare da un mix di gas-petrolio al 50%” a uno sbilanciamento del “75% per il gas naturale. Potrebbe significare vendere l’energia di 200 grandi parchi eolici offshore. Che equivarrebbe a più di nove volte la quantità di vento offshore nel mondo di oggi. Tanto per chiarire, non sto parlando di costruire 200 parchi eolici. Shell non deve possederli per vendere energia proprio come Shell non deve possedere il petrolio per vendere la benzina. L’ambizione potrebbe anche significare vendere circa 50 miliardi di litri di biocarburanti all’anno, il che è sufficiente per riempire ogni veicolo negli Stati Uniti circa tre volte”. Ma potrebbe significare anche “vendere abbastanza elettricità per soddisfare la domanda di energia dell’Australia e dell’Argentina, immagazzinare oltre 20 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno utilizzando la tecnologia della cattura del carbonio e piantare alberi. Non si tratta di una lista della spesa, ma di un’esemplificazione. Shell non intende fare solo una di queste cose, intende farle tutte entro il 2050”. clima

SOLIDITÀ E RESILIENZA FINANZIARIA RIMARRANNO SEMPRE LE STESSE

“Forse sembreranno un sacco di cambiamenti, ed è così. Ma anche il cambiamento è un’opportunità. Questa è la realtà, e la realtà sta cambiando – ha detto il manager di Shell –. Ma questa non è l’unica questione che la nostra industria deve affrontare. Siamo imprese, non enti di beneficenza. A mio avviso, la seconda grande questione è come la nostra industria possa riuscire ad affrontare tutti questi cambiamenti. Ed è per questo che voglio anche menzionare una cosa che rimarrà sempre la stessa. E’ di vitale importanza la solidità e la resilienza finanziaria. Ma in che modo questa spinta al successo finanziario si affianca alla spinta verso un futuro a basse emissioni di carbonio? A mio parere, sono inseparabili. Diventare un caso d’investimento di classe mondiale è la prima delle tre ambizioni strategiche di Shell. La prossima ambizione strategica di Shell è quella di prosperare attraverso i prossimi cambiamenti al sistema energetico. Se non riusciremo a farlo, l’azienda non sarà un investimento di livello mondiale a lungo termine”. In sostanza, ha chiarito il numero uno di Shell, l’ambizione di Shell è proprio quella di “prosperare mentre il sistema energetico mondiale cambia, essendo finanziariamente e ambientalmente sani. Non abbandonando il petrolio e il gas, il mondo ne avrà ancora bisogno, ma trovando opportunità commerciali nei cambiamenti in corso. Si tratta di fare ritorni eccellenti facendo la cosa giusta, vendendo le cose giuste; di essere al passo con la società, di stare al passo con i nostri clienti”.

VALORIZZARE L’AZIENDA E DARE UN CONTRIBUTO REALE ALLA VITA DELLE PERSONE

“E questo mi porta alla terza grande questione della nostra industria. Come garantire il sostegno della società a ciò che facciamo?  Avere una forte licenza societaria per operare è il terzo e ultimo obiettivo strategico di Shell: essere valorizzati per dare un contributo reale alla vita delle persone – ha spiegato van Beurden –. Raggiungerla significa affrontare le sfide che trascinano giù la nostra reputazione, come quelle legate alla Nigeria. Non solo gestire l’impatto sulla nostra reputazione, ma affrontare queste sfide in modo da portarle a soluzione. Questo è complesso. Non fingo che sia facile. Ma dobbiamo costruire la fiducia. E per fare questo penso che dobbiamo concentrarci tutti nuovamente sui nostri prodotti. Dobbiamo ricordare che permettiamo la vita moderna, uniamo famiglie e amici, aiutiamo le persone a migliorare il loro tenore di vita. Dobbiamo ricordarlo noi e ricordarlo alle persone. Perché se non lo faremo, nessun altro lo farà per noi. E dobbiamo anche essere conosciuti per la cura che dedichiamo ai nostri prodotti”.

Infine, ha ricordato il manager di Shell “essere valorizzati dalla società significa essere buoni vicini. Pagare miliardi di imposte, offrire posti di lavoro e formazione a migliaia, consentendo catene di approvvigionamento che diffondono il benessere economico. Sì. Tutto questo e altro ancora. Fornire più energia con meno Co2. Contribuire alle comunità in cui operiamo. Creare modelli di business sostenibili che consentano l’accesso a un’energia pulita, economica e affidabile per coloro che non ne sono in possesso. Accesso all’energia. Con questo non intendo solo fornire energia all’ingrosso, nella speranza che arrivi a chi ne ha bisogno. Non è sbagliato, ma non è sufficiente. Si tratta dell’accesso per le famiglie che hanno bisogno di energia. Si tratta di creare imprese che forniscano loro energia. Si tratta di clienti. E’ tutto qui il futuro della nostra industria? La prosperità da una posizione di forza finanziaria e sociale? Spero di sì. Credo che dovrebbe essere così. E questo mi porta all’ultima cosa che ho menzionato all’ inizio. Qualcosa che spero non cambierà mai. E’ l’orgoglio che sento, e spero tutti noi ci sentiamo, per quello che facciamo come industria. Semplicemente, i nostri prodotti migliorano la vita delle persone. Ma il paesaggio energetico sta cambiando rapidamente. Dobbiamo quindi cambiare, il cambiamento è ciò di cui il mondo ha bisogno. E dobbiamo rimanere finanziariamente forti per poter apportare questo cambiamento. E camminare di pari passo con la società, dare un contributo reale alla vita delle persone, in modo che l’orgoglio che sentiamo in quello che facciamo sia l’orgoglio che abbiamo diritto di sentire”, ha concluso van Beurden.

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