I lavori per la realizzazione dell’impianto erano già iniziati vicino alla città portuale di Assaluyeh
Cominciano a farsi sentire gli effetti delle sanzioni Usa nei confronti dell’Iran che prenderanno il via ufficialmente il 5 novembre. Il progetto Iran Lng, un terminal per l’esportazione di gas liquefatto con una capacità prevista di 10,8 milioni di tonnellate all’anno, è stato bloccato.
STOP AL PROGETTO IRAN LNG
Secondo quanto riporta S&P Global Platts, Iran Lng, un progetto di proprietà congiunta del fondo pensione della National Iranian Oil Company Pension Fund (Nioc) e della National Iranian Gas Export Company (Nigec), aveva già iniziato la costruzione vicino alla città portuale di Assaluyeh, ha detto Mostafa Sharif, direttore generale per le ricerche di mercato e la valutazione economica alla Nigec. “La capacità di stoccaggio di questo progetto è stata realizzata e sono disponibili impianti di aspirazione del gas, ma l’impianto di liquefazione non è stato costruito a causa delle sanzioni – ha detto Sharif nel corso del Gas Asia Summit del Singapore International Energy Week -. Dopo la rimozione delle sanzioni speriamo di poter rilanciare il progetto”. Secondo Sharif ci sono state numerose discussioni con aziende come Bp, Total e Shell prima dello stop, anche se ora la priorità dell’Iran, sotto la morsa delle sanzioni degli Stati Uniti, è quella di fornire gas via gasdotto ai paesi vicini, principalmente la Turchia, cui fornisce circa 10 miliardi di mc/anno, e l’Iraq che ha un ottimo potenziale di import grazie al gran numero di centrali elettriche a gas. “Spero che la situazione delle sanzioni sia solo temporanea”, ha aggiunto Sharif.
L’IRAN DETIENE IL 18% DELLE RISERVE MONDIALI DI GAS, SECONDA DOPO LA RUSSIA
Iran Lng si trova nella zona economica speciale di Pars sulla costa meridionale del paese, a circa 75 km da Assaluyeh. Il progetto prevedeva anche una espansione su quattro linee di liquefazione rispetto alle due iniziali previste e la possibilità di realizzare un impianto di liquefazione galleggiante. Oltre a questo progetto, Teheran è stata costretta ad accantonare anche altri piani di esportazione di Gnl che erano sul tavolo. Secondo la US Energy Information Administration, l’Iran detiene quasi il 18% delle riserve mondiali di gas naturale, al secondo posto dopo la Russia.