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Energia Elettrica

La riforma del mercato infragiornaliero per abbassare i costi in bolletta

È quanto emerso da una serie di audizioni in Commissione Industria del Senato che ha ascoltato Aiget, Free e Anev e nei giorni scorsi Elettricità futura e Italia Solare.

La riforma del mercato infragiornaliero è fondamentale non solo per avvicinare il nostro paese all’Europa ma soprattutto per abbassare i costi, in particolare del dispacciamento, in bolletta. È il pensiero espresso in una serie di audizioni tenute dai rappresentanti dell’Associazione italiana di grossisti di energia e trader (AIGET), Coordinamento FREE e Associazione nazionale energia del vento (ANEV) in commissione Industria del Senato nell’ambito della riforma del mercato elettrico infragiornaliero.

AIGET: CON RIFORMA CALO DEI COSTI IN BOLLETTA

bolletta“Il mercato infragiornaliero oggi consta di 7 sessioni ad asta” e “allo stato attuale la distanza temporale tra la chiusura di ogni sessione e l’immissione di energia non è mai inferiore a 4 ore e 15 minuti”. Questo mercato “ha il vantaggio di basarsi su informazioni più aggiornate su domanda e disponibilità tecnica impianti” contribuendo a “ridurre il rischio di sbilanciamento”, ha detto nel corso del suo intervento Angelo Lionelli vicepresidente Aiget. Le fonti non programmabili come le rinnovabili e l’aumento previsto per queste fonti nel Piano energia-clima “comportano un ruolo cardine per il mercato del dispacciamento e in particolare per quello del bilanciamento”. “La distanza temporale tra sessioni di mercato infragiornaliero e momento della consegna o del prelievo effettivo di energia, non consente un uso efficace dello strumento infragiornaliero per garantire un profilo di produzione o consumo che risulti migliorato sul piano dell’adeguatezza e dell’affidabilità rispetto agli esiti del mercato del giorno prima”, ha precisato Lionelli. Per questo, l’avvicinamento al tempo reale della chiusura del mercato diventa “un requisito irrinunciabile laddove consenta di aggiustare i programmi delle centrali rinnovabili sfruttando al meglio la disponibilità crescente di strumenti meteo ormai sempre più precisi, che consentirebbe agli operatori di ridurre gli errori di programmazione, anche a vantaggio del gestore di rete”. Questa possibilità di avere sessioni di mercato vicine al reale, tuttavia, ha aggiunto il rappresentante di Aiget “non è una condizione sufficiente per assicurare il successo di questo tipo di operazioni perché è necessario che il mercato sia liquido, trasparente e accessibile a tutte le tipologie di impianto, senza ostacoli o rischi alla partecipazione. Riteniamo fondamentale che si garantisca quindi agli operatori un mercato in cui le controparti si possano incontrare in modo continuativo per bilanciare le posizioni”. Secondo Lionelli “come Aiget riteniamo che una simile riforma del mercato infragiornaliero debba trovare posto in un quadro più generale e sistemico, coordinato in una più ampia azione che veda coinvolto sia il mercato di dispacciamento sia l’avvio di un mercato della capacità. Attendiamo con particolare fiducia le azioni di Arera soprattutto sul dispacciamento su cui è prevista a breve una consultazione”. In questo senso, ha poi concluso Lionelli “l’avvicinamento degli orari dovrebbe favorire una riduzione dei costi di bilanciamento da parte di Terna che poi vengono trasferiti in componenti tariffarie in bolletta. Quindi è chiaro che un disegno di mercato che tende a contrarre i costi del gestore di rete fa si che ci sia anche una riduzione delle componenti tariffarie. Prospetticamente con la crescita delle rinnovabili, se non si interviene, la necessità di bilanciamento di Terna tenderà ad aumentare. È quindi fondamentale dotarci di strumenti di mercato che riducano questa necessità del gestore dei rete”.

FREE: CONDIZIONE PER ABBASSARE LE TARIFFE ENERGETICHE E AUMENTARE IL NUMERO DI IMPIANTI RINNOVABILI

“Il mercato infragiornaliero è un mercato che se ben gestito rende più efficiente la gestione dell’offerta elettrica abbassando i costi. In tutti i paesi europei, a eccezione dell’Italia, abbiamo 7 sessioni la cui distanza temporale tra mercato e consegna – le quali complessivamente coprono l’intervallo temporale tra le 12,55 del giorno precedente quello di consegna e le 15.45 del giorno di consegna – penalizza le due rinnovabili principali, eolico e fotovoltaico che essendo non programmabili non possono partecipare riducendo il volume delle contrattazione sul mercato”, ha evidenziato GB Zorzoli presidente di FREE nel suo intervento in aula. “Dal 2012, quando son entrate le rinnovabili, in avanti, praticamente il mercato infragiornaliero non è aumentato proprio perché non potevano partecipare e per compensazione è cresciuto il mercato di bilanciamento”. In sostanza, ha proseguito Zorzoli, “in questo momento è privilegiato il mercato del bilanciamento rispetto a quello infragiornaliero e questo ha conseguenze negative: perché ovviamente, aumentando il mercato del dispacciamento e rimanendo costanti gli impianti che possono accedervi, c’è minore concorrenza e naturalmente aumenta il costo del servizio di dispacciamento, ribaltandosi sul costo dell’energia”. In tal senso, se il mercato infragiornaliero chiudesse in prossimità del tempo reale “aumenterebbe la partecipazione” allargandosi “anche alle rinnovabili non programmabili” e questo avrebbe come conseguenza “che i volumi negoziati sul bilanciamento scenderebbe. Non solo. Come chiedono anche le direttive Ue e cioè di far partecipare anche queste fonti al mercato di bilanciamento, l’effetto combinato comporterebbe “un volume del bilanciamento ridotto e una maggiore concorrenza facendo diminuire gli oneri di dispacciamento come si verifica in tutti i mercati europei, facendo cioè quindi diminuire i costi della bolletta”. Più chiaramente, ha spiegato Zorzoli “il combinato disposto delle uva (Unità virtuali abilitate, ndr) di partecipare liberamente ai mercati di servizio e avvicinare il mercato infragiornaliero alla situazione reale sono le uniche due condizioni non solo per abbassare il costo dell’energia ma anche per realizzare gli impianti che oggi sono remunerati solo dal costo dell’energia” stesso. In conclusione, si legge nella documentazione depositata da Free in commissione, “l’entrata in vigore della riforma del MI e del libero utilizzo delle Uva, oltre a ridurre i costi del KWh, consentirà alle rinnovabili di partecipare a tutti i mercati (mgm, mi, msd) e agli altri servizi di rete, aumentandone la remunerazione, di conseguenza facilitando la realizzazione degli obiettivi al 2030 indicati dal piano nazionale energia e clima”.

ANEV: NON DIMENTICARE UN QUADRO NORMATIVO E REGOLATORIO STABILE

Secondo Anev “proprio la penetrazione delle FER, seppure unitamente ad altri e più importanti fattori, ha contribuito ad accentuare alcuni limiti e criticità del mercato elettrico che spingono oggi a dibattere sulle modalità del suo ‘ridisegno’ – si legge nel documento depositato in commissione a Palazzo Madama -. Ma tale ‘ridisegno’ non può prescindere dall’analisi di quanto avvenuto nell’ultimo decennio, tenendo al contempo in considerazione il quadro evolutivo delle politiche energetiche europee che confermano l’ineluttabilità della prosecuzione, nei prossimi anni, del fenomeno della penetrazione delle rinnovabili. Conseguentemente l’evoluzione del disegno del mercato elettrico in Italia, come in Europa, non potrà prescindere dall’esigenza di integrare in modo sempre più efficiente la crescente presenza delle FERNP (e della generazione da fonte eolica in particolare). È una grande opportunità per sfruttare al meglio le potenzialità derivanti dal loro utilizzo a beneficio del sistema e dei consumatori”. Affinché tale sfida sia affrontata in modo corretto, ANEV ritiene però necessario che le istituzioni operino tenendo in considerazione alcuni principi e linee di azione a cominciare dall’integrazione dei mercati e delle reti a livello europeo “non solo dei mercati day ahead, ma anche di quelli intraday e di bilanciamento, la cui piena funzionalità è fondamentale per la gestione efficiente ed efficace dell’energia prodotta da fonte eolica”. La riforma del mercato costituirebbe, inoltre, secondo Anev “l’occasione per superare le criticità in merito alle possibili distorsioni sul MGP dovute alla presenza di un operatore istituzionale (il GSE) sul mercato”. Altro aspetto da affrontare, secondo Anev “è quello dello sviluppo di un adeguato quadro regolatorio per favorire l’aggregazione e la partecipazione della domanda al mercato. Meccanismi di demand responsee la flessibilità nella gestione dei carichi possono permettere da una parte la riduzione della necessità di capacità per coprire i picchi della domanda e gli investimenti in infrastrutture di rete e dall’altra limitare la variabilità dei prezzi della commodity, garantendo una maggiore stabilità dei mercati elettrici”. Fondamentale risulterà in prospettiva anche l’incremento della liquidità dei mercati. “Mercati dell’energia liquidi infatti aiutano l’integrazione delle fonti rinnovabili e risultano fondamentali per la competitività dei prezzi dell’energia”, ammette Anev secondo cui è opportuno che anche in Italia “vengano introdotti meccanismi volti a promuovere un progressivo miglioramento della programmazione e previsione della produzione in quanto questo rappresenta un elemento utile non solo al sistema paese ma anche alla promozione di una sempre migliore gestione degli investimenti”. In questa prospettiva “è quanto mai opportuno ripensare la normativa sugli sbilanciamenti, prevedendo la possibilità di aggregazione. Tale revisione della disciplina sugli sbilanciamenti deve inoltre essere accompagnata da una generale revisione delle tempistiche di operatività dei mercati della borsa elettrica, promuovendo un progressivo ma significativo avvicinamento della gate closure al momento di effettiva delivery”. Infine, ha concluso Anev “è opportuno adeguare la flessibilità dei mercati e la gamma dei servizi offerti” e che sia “preservato un quadro normativo e regolatorio stabile per non compromettere l’esercizio degli impianti rinnovabili esistenti”.

ELETTRICITÀ FUTURA E ITALIA SOLARE: AVVICINARE L’INTRADAY AL TEMPO REALE È FONDAMENTALE

Anche nella giornata di martedì si erano svolte le audizioni di Elettricità Futura e Italia Solare, entrambe concordi sulla necessità di una riforma del mercato infragiornaliero in grado di avvinare l’Intraday al tempo reale. È “necessario l’avvicinamento al tempo reale della gate closure del mercato Intraday per agevolare l’ottimizzazione e l’affidabilità dei profili di produzione (in particolare delle Frnp) e consumo” si legge in un documento depositato da Elettricità futura in commissione Industria al Senato. Per l’associazione è “essenziale un approccio ampio che preveda una riforma organica dell’architettura dei mercati, in ottica Fit for Res e che garantisca la sicurezza, il bilanciamento (con una revisione complessiva di Msd) e l’adeguatezza del sistema, tramite il capacity market. Per Italia Solare “una riforma efficace del mercato infragiornaliero è necessaria, portando transazioni in prossimità del tempo reale, favorendo così la penetrazione delle fonti rinnovabili e la diminuzione dei costi”. In questo modo si avrebbero “impatti positivi per gli operatori (specie i titolari di impianti non programmabili)”, “riduzione dei costi sbilanciamento e maggiore integrazione delle rinnovabili”.

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