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Ecco le convergenze di M5S con Lega e Pd su energia e ambiente

È il risultato dalla relazione consegnata dal professor Giacinto della Cananea a Luigi Di Maio

Un programma “condiviso” in dieci punti da utilizzare come base per un accordo di coalizione sulla falsa riga dell’intesa tedesca tra Cdu-Csu e Spd. È quanto emerge dalla relazione consegnata dal professor Giacinto della Cananea a Luigi Di Maio, frutto del lavoro del comitato di esperti incaricato dal M5S scelto per l’“analisi scientifica dei programmi”, e messa nero su bianco in uno schema di contratto di governo per trovare convergenze con i due partiti con i quali è in corso un dialogo per il governo, vale a dire Lega e Pd.

I PUNTI DI CONTATTO

rinnovabiliTra i punti di contatto ci sono il salario minimo garantito, le politiche attive di sostegno al reddito e la riforma dei centri per l’impiego, la semplificazione fiscale e la riforma del processo tributario ma non il reddito di cittadinanza né la flat tax. O il giro di vite sull’immigrazione. Molti invece i punti di contatto su infrastrutture energetiche, il risparmio e le fonti rinnovabili.

LE INFRASTRUTTURE E L’ENERGIA: UN PAESE DA RICOSTRUIRE

Tra le opere citate nella relazione rientrano le infrastrutture riguardanti il gas, relativamente alle quali “è essenziale la sicurezza degli approvvigionamenti; la produzione dell’energia, per la quale le parti convengono che è giunto il tempo di privilegiare il risparmio energetico e la produzione delle fonti attualmente collocate al massimo grado di sostenibilità”. Stesso discorso per i problemi relativi all’ambiente dove, si legge, “si può muovere da un paradigma condiviso, ossia lo sviluppo sostenibile, in cui la crescita economica non è disgiunta dall’equità sociale e intergenerazionale e dal mantenimento dell’integrità degli ecosistemi”. A questa visione si collegano iniziative “di tipo operativo che le parti si impegnano a promuovere e sostenere” come le azioni a favore della “crescita delle imprese e dell’occupazione nel settore della green economy, l’adozione di politiche pubbliche innovative orientate verso l’economia circolare, il progresso della transizione energetica su tutto il territorio nazionale per contrastare i cambiamenti climatici (efficienza, risparmio energetico e incremento della produzione locale di energia con le FER) e l’avvio di un processo di decarbonizzazione che si avvale di obiettivi programmatici 2030 molto chiari”. Convergenza, infine su mobilità sostenibile, veicoli ibridi ed elettrici e stop alla cementificazione.

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