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Nigeria LNG cerca 10 miliardi di dollari per espandere le sue attività

L’obiettivo è aumentare la produzione di gas liquefatto del 35%. Interessata anche Eni che possiede una una quota del 10,4% dell’asset

L’operatore del più grande impianto di gas naturale dell’Africa, Nigeria LNG, sta cercando di ottenere un prestito nazionale internazionale di 10 miliardi di dollari per espandere le sue operazioni. Lo ha detto a Bloomberg in un’intervista Tony Attah, amministratore delegato della società.

L’OBIETTIVO È AUMENTARE LA QUOTA DI PRODUZIONE DEL 35%

NigeriaNigeria LNG ha firmato all’inizio di questa settimana una lettera di intenti (LOI) per il contratto di ingegneria, approvvigionamento e costruzione del treno numero sette (EPC) dell’impianto con la SCD Group. “Con la firma della lettera di intenti speriamo che entro fine ottobre venga presa una decisione finale di investimento per il treno sette. Questo ci permetterà di raggiungere l’ambizione di aumentare la nostra produzione del 35%”, ha dichiarato Nigeria LNG su Twitter.

SI CERCANO 10 MILIARDI DI DOLLARI DI FINANZIAMENTI

Per finanziare la costruzione della linea, Nigeria LNG sta cercando di raccogliere fino a 2 miliardi di dollari dai primi dieci finanziatori nazionali, ha detto Attah a Bloomberg. “L’azienda andrà a cercare il resto del finanziamento – 8 miliardi di dollari – attraverso banche straniere e agenzie di credito all’esportazione”, ha detto il manager aggiungendo di aver sondato il mercato per capire chi potesse avere le capacità finanziarie in grado di supportare l’azienda.

NEL CONSORZIO ANCHE SHELL, TOTAL ED ENI

Le stime di costo per il treno sette si aggirano attorno ai 7 miliardi di dollari mentre altri 3 miliardi di dollari saranno necessari per la costruzione e l’installazione di condutture per alimentare la nuova struttura e per i progetti di raccolta del gas naturale, secondo Bloomberg. Gli azionisti di Nigeria LNG sono la Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) con una quota del 49%, Shell con il 25,6%, Total con una quota del 15% e Eni con una quota del 10,4%.

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