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Putin Russia Gas

Nord Stream 2, la Germania spiana strada a costruzione gasdotto

Il gasdotto Nord Stream 2 potrà essere costruito nelle acque della Zona Economica Esclusiva della Germania. Articolo di Giusy Caretto


E’ fatta, almeno sul fronte della Germania. Gazprom ha ricevuto il via libera alla costruzione del controverso gasdotto sottomarino Nord Stream 2 nel Mar Baltico. Nelle scorse ore è arrivata l’autorizzazione dell’ente federale tedesco per la navigazione marittima, che ha concesso la realizzazione del tubo nelle acque della zona economica esclusiva (ZEE). Il gas russo arriverà in Europa attraverso una pipeline lunga in totale 1200 km, circa 55 miliardi di metri cubi di gas ogni anno. Grazie alla nuova opera, si dovrebbe ridurre parzialmente il divario di offerta in Europa e ad aumentare la concorrenza sul mercato del gas dell’UE.

IL VAI LIBERA (DEFINITIVO) DELLA GERMANIA

Ieri è arrivato l’ok alla realizzazione del gasdotto anche da parte dell’Agenzia federale marittima e idrografica, che ha assicurato che le operazioni per la costruzione del tratto, lungo 31 km davanti alle coste della città di Stralsund nel nord-est del paese, non ostacoleranno la circolazione navale e non danneggeranno l’ambiente marino (il gasdotto può essere costruito rispettando tutte le norme ambientali).

Con l’ultimo via libera, Gazprom ha tutti i permessi necessari per la costruzione del gasdotto nel tratto di 85 km che interessa il percorso tedesco.

 NORD STREAM 2, NON TUTTI LO VOGLIONO

Ma c’è (sempre in Germania) anche chi si oppone. Come scrive Der Spiegel l’organizzazione ambientalista Nabu, ad inizio di marzo, ha intentato una causa con l’Oberverwaltungsgericht Greifswald contro il permesso di Bergamt e intende impedire l’inizio della costruzione emettendo un’ingiunzione preliminare.

In precedenza c’erano state anche altre proteste. Si credeva che il gasdotto potesse comportare costi aggiuntivi per i consumatori tedeschi .

IN ATTESA DI NUOVI VIA LIBERA

Nei prossimi mesi sono attesi i via libera anche di Svezia, Finlandia e Danimarca. I lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2018.

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