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Mise

Patuanelli: Entro fine anno la versione definitiva del Pniec a Ue

Per Patuanelli necessaria una proroga per l’uscita dal mercato tutelato sulle deleghe per l’energia gran parte rimarranno in capo al ministro

“A fine 2018 il nostro Paese ha inviato alla Commissione Europea la propria proposta di Piano ed entro il 31 dicembre 2019 dovremo trasmettere la versione definitiva, al termine degli esiti della consultazione pubblica, del confronto con le Regioni, degli orientamenti del Parlamento e tenendo conto delle raccomandazioni formulate dalla Commissione stessa”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, intervenendo in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia energetica nazionale al Piano nazionale energia e clima per il 2030.

Per l’elaborazione del Pniec i ministeri coinvolti, ha rilevato Patuanelli, “hanno istituito il ‘Gruppo Tecnico di Lavoro per gli Scenari’, costituito da istituti ed enti di ricerca pubblici competenti per materia (Ispra, Enea, Gse, Rse, Politecnico di Milano). A livello politico, inoltre, è stata istituita una Cabina di Regia interministeriale formata dai rappresentanti istituzionali dei predetti Ministeri”.

IL CONTRIBUTO DELLE RINNOVABILI

Come contributo al target europeo l’Italia, ha sottolineato il ministro, “intende perseguire un obiettivo di copertura del 30% del consumo finale lordo di energia da fonti rinnovabili, delineando un percorso di crescita sostenibile di tali fonti, integrandole pienamente nel sistema energetico. Si prevede che il contributo delle rinnovabili al raggiungimento dell’obiettivo possa essere così differenziato tra i diversi settori: circa il 55% di quota rinnovabili nel settore elettrico; circa il 33% di quota rinnovabili nel settore termico (gli usi per il riscaldamento e il raffrescamento); oltre il 21% per quanto riguarda l’incorporazione di rinnovabili nei trasporti, unico obiettivo settoriale vincolante a livello nazionale (calcolato con i criteri di contabilizzazione dell’obbligo previsti dalla Direttiva Fonti Rinnovabili- RED II)”.

Patuanelli ha evidenziato che “si tratta di un grande cambiamento per il nostro Paese, considerando l’ultimo dato consolidato al 2017, che espone una percentuale complessiva del 18,3% sui consumi finali totali, derivante da apporti sui consumi nei singoli settori (calcolati con le regole europee), pari al 34,1% per l’elettrico; 20,1% per il termico e 6,5% per i trasporti”.

SULL’EFFICIENZA ENERGETICA L’ITALIA INTENDE PERSEGUIRE INDICATIVO DI RIDUZIONE DEI CONSUMI

In relazione all’efficienza energetica, l’Italia “intende perseguire un obiettivo indicativo di riduzione dei consumi al 2030 pari al 43% dell’energia primaria rispetto allo scenario di riferimento che la Ue utilizza per valutare gli obiettivi di ciascun Paese. Inoltre, è necessario, mediante politiche attive, ottenere ogni anno nuovi risparmi pari allo 0,8% del consumo medio annuo del triennio 2016-18”.

MANCA IL PARERE DELLA CONFERENZA UNIFICATA SUL PNIEC

L’obiettivo, è quello di “pervenire a un parere positivo della Conferenza unificata, in tempo utile per l’invio del Piano alla Commissione Europea entro fine 2019. Il Governo intende consolidare la governance del Pniec per assicurarne l’attuazione coordinata e una unitarietà di azione da parte di tutti i soggetti interessati che includono vari Ministeri e soprattutto le Regioni, gli enti locali, l’Autorità di regolazione, le associazioni delle imprese e dei lavoratori”.

SUL MERCATO TUTELATO SI PENSA A UNA PROROGA

Il “passaggio” che riguarda la fine della maggior tutela nel mercato dell’energia e del gas “deve essere accompagnato con una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori”, che “oggi ancora non c’è”, ha avvertito Patuanelli “riteniamo necessaria una proroga per l’uscita della tutela (programmato a luglio 2020, ndr) – ha aggiunto -, prevedendo con la collaborazione di Arera anche uscite frazionate”, in modo da “creare le giuste condizioni per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

LE DELEGHE? PARTE RIMARRANNO AL MINISTRO

“Non sono contento della proroga” della fine del “mercato tutelato”. “Oggi la situazione dei venditori è questa: c’è grande concentrazione, c’è un vasto numero di venditori con caratteristiche incerte”, ha concluso il Ministro Patuanalli che alle domande dei deputati sulle deleghe dichiara “una gran parte delle deleghe sull’energia rimarranno in capo al ministro”.

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