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Petrolio

Aie: Venezuela e Iran test importante per il mercato petrolifero

La domanda globale di greggio sopra al traguardo dei 100 milioni di barili al giorno ma le prospettive potrebbero offuscarsi

Il consumo mondiale di petrolio supererà i 100 milioni di barili al giorno nei prossimi tre mesi, esercitando una pressione al rialzo sui prezzi, anche se le crisi dei mercati emergenti e le controversie commerciali in atto, potrebbero intaccare la domanda. È la previsione dell’Agenzia Internazionale dell’Energia espressa nel suo ultimo rapporto mensile.

CONFERMATE LE PREVISIONI DI CRESCITA DELLA DOMANDA GLOBALE

L’Aie ha confermato la previsione di forte crescita della domanda globale di petrolio quest’anno di 1,4 milioni di barili di petrolio al giorno e di altri 1,5 milioni di barili giornalieri nel 2019, invariata rispetto alla sua precedente proiezione. La situazione a livello mondiale, tuttavia, “si sta inasprendo”, ha detto l’Agenzia. “La fascia di prezzo per il Brent di 70-80 dollari al barile in vigore da aprile potrebbe essere controllabile” ma dipende da diversi fattori. In sostanza, se i produttori globali non riusciranno a compensare il calo della produzione determinato dal Venezuela e dall’imminente avvio delle sanzioni contro l’Iran, la contrazione dell’offerta potrebbe infiammare i prezzi ben oltre gli 80 dollari al barile.

IL PROBLEMA IRAN E VENEZUELA

L’Iran, terzo membro dell’Opec per produzione, sta infatti già risentendo dell’effetto delle sanzioni. L’Aie ha sottolineato che la produzione di greggio è scesa in agosto di 150 mila barili giornalieri rispetto a luglio, al minimo da 25 mesi, con 3,63 milioni di barili prodotti, mentre le esportazioni sono scese di 280 mila barili giornalieri a 1,9 milioni di barili, da un picco di circa 2,5 milioni di barili a maggio. Finora i paesi Opec sono intervenuti per coprire il deficit, con una produzione che è salita a 32,6 milioni di barili al giorno in agosto, guidata da Arabia Saudita, Iraq e Nigeria. Questo ha contribuito a portare l’offerta globale ad un record di 100 milioni di barili al giorno anche se, ha avvertito l’Agenzia internazionale per l’energia “non è ancora chiaro” quanto possano calare le esportazioni venezuelane e iraniane e quanto velocemente gli altri paesi possano essere in grado di intervenire. “Stiamo entrando in un periodo cruciale per il mercato petrolifero. La situazione in Venezuela potrebbe peggiorare ancora più velocemente, i combattimenti potrebbero ravvivarsi in Libia e i 53 giorni che mancano al 4 novembre potrebbero svelare ulteriori decisioni di paesi e aziende riguardo agli acquisti di petrolio iraniano”, ha detto l’Aie, riferendosi al giorno in cui le sanzioni statunitensi sull’Iran entreranno in vigore. “Resta da vedere se altri produttori decideranno di aumentare la loro produzione”.

IL RISCHIO DOLLARO E DELLE CONTROVERSIE COMMERCIALI

Non solo. Anche altre rischi possono destabilizzare il mercato petrolifero secondo l’Agenzia internazionale per l’energia: “Nel mentre in cui ci muoviamo verso il 2019, un possibile rischio per le nostre previsioni risiede in alcune delle principali economie emergenti, in parte a causa del deprezzamento della valuta nei confronti del dollaro statunitense che aumenta il costo dell’energia importata. Inoltre, c’è un rischio di crescita a causa dell’escalation delle controversie commerciali”, ha detto l’Aie. Da maggio gli Stati Uniti e la Cina hanno imposto una serie di dazi sul trading di beni reciproci che hanno innervosito i mercati azionari, mentre il dollaro statunitense in crescita ha messo sotto pressione le valute dei mercati emergenti, aumentando la bolletta energetica per alcuni dei maggiori importatori di petrolio del mondo.

DOMANDA GLOBALE A 100,3 MILIONI DI BARILI AL GIORNO NELL’ULTIMO TRIMESTRE DI QUEST’ANNO

Dal punto di vista dei numeri, la domanda globale raggiungerà un massimo di 100,3 milioni di barili al giorno nell’ultimo trimestre di quest’anno, prima di scendere a 99,3 milioni di barili nel primo trimestre del prossimo anno, ha detto l’agenzia. La domanda da parte dei paesi non appartenenti al gruppo Ocse dei paesi industrializzati, guidati da Cina e India, dovrebbe aumentare di 1,1 milioni di barili al giorno, raggiungendo quota 51,6 milioni di barili al giorno quest’anno e di 1,2 milioni di barili al giorno a 52,8 milioni di barili al giorno il prossimo anno, ha detto l’Aie. La domanda di greggio da parte dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio nel 2019 sarà più moderata, raggiungendo i 31,9 milioni di barili giornalieri, rispetto ai 32,3 milioni stimati quest’anno.

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