Restano sotto i 67 dollari al barile i prezzi del petrolio. Pesa anche l’incertezza politica italia
Nessun accenno di ripresa. I prezzi del petrolio restano ancora bassi. A pesare non sono solo le valutazioni dell’Opec sul raggiungimento degli obiettivi dei tagli che avevano provocato i cali dei giorni scorsi, ma anche le incertezze politiche europee.
SOTTO I 67 DOLLARI
Le quotazioni del greggio Wti con scadenza a luglio restano sui livelli della chiusura di ieri a New York a 66,74 dollari al barile. Il brent scivola a74,81 dollari.
PESA INCERTEZZA POLITICA
La tempesta politica che in questi giorni si abbatte sull’Italia e sull’Europa influenza i prezzi al barile. Nonostante il voto del 4 marzo, l’Italia non ha ancora un governo. C’è un Presidente del Consiglio designato dal Presidente della Repubblica, Carlo Cottarelli, ma i Ministri non ci sono. Domenica pomeriggio, infatti, si è conclusa con le dimissioni di Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio scelto da M5S e Lega la diatriba tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Governo Conte, sul nome del Ministro dell’Economia Savona che, a detta di Mattarella, non avrebbe garantito la nostra fedeltà all’Unione Europea.
LA DECISIONE DI OPEC E RUSSIA
Opec e Russia, poi, in netto contrasto con quanto fatto fino ad ora, hanno deciso di aumentare la produzione, con l’obiettivo di frenare la fiammata dei prezzi che hanno raggiunto e superato gli 80 dollari al barile. La decisione, ovviamente, non sarà finalizzata prima del mese prossimo.
Questa mossa è vista come una vittoria per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che il mese scorso ha attaccato l’Opec per aver aumentato i prezzi “artificialmente” e si è appoggiato agli alleati degli Usa nel Golfo, compresa l’Arabia Saudita, per garantire che i mercati del petrolio rimanessero ben riforniti.