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Abu Dhabi

Petrolio, Adnoc annuncia i piani per espandere la tecnologia capture & storage

Gli Emirati Arabi Uniti mirano a raggiungere un tasso di recupero del petrolio finale dai suoi giacimenti del 70%, circa il doppio rispetto alla media globale

L’Abu Dhabi National Oil Company (Adnoc) ha annunciato i suoi piani per espandere l’uso della tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio per eliminare il previsto aumento fino a sei volte della Co2 nei prossimi 10 anni. Adnoc ha comunicato i suoi piani nel corso dell’undicesimo World Future Energy Summit. Fino ad oggi, infatti, l’azienda ha immagazzinato circa 240 mila tonnellate di anidride carbonica, raccolte da Emirates Steel Industries, iniettandole direttamente nei giacimenti petroliferi di Rumaitha e Bab per recuperare petrolio. La capitale degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi, possiede il 7% circa delle riserve petrolifere mondiali e il 90% del greggio emiratino sotto le sabbie e le acque del Golfo nell’area della capitale. Con la tecnica del capture & storage, Adnoc mira a raggiungere un tasso di recupero del petrolio finale dai suoi giacimenti del 70%, circa il doppio rispetto alla media globale. “Mentre portiamo avanti i piani per creare valore massimizzando la produzione di petrolio dei nostri campi, utilizzeremo sempre più una serie di tecnologie avanzate per il recupero del petrolio come la cattura, l’uso e lo stoccaggio del carbonio che non solo aiutano l’ambiente ma anche gli affari”, ha affermato Abdulmunim Saif Al-Kindy, direttore della direzione Upstream di Adnoc. L’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) ritiene che le tecnologie di cattura e stoccaggio della Cos possano rivestire un ruolo chiave nello scenario energetico.

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