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Petrolio, arriva il “no” del Tar alla sospensiva per le ricerche nel Val di Noto

Il sindaco Bonfanti sulle ricerca di petrolio: “Rispettiamo la decisione del Tar ma mi auguro che sul merito si guardi più lontano”

Dopo il via libera di settembre da parte della Regione Siciliana arriva il no del Tar alla richiesta di sospensiva per le ricerche di idrocarburi nella Val di Noto. Ma la partita potrebbe non chiudersi qui visto che sembrano pronti altri ricorsi, tra cui quella di alcuni Comuni come Modica, o di associazioni come Italia Nostra, in sostanza il coordinamento delle associazioni e comitati No Triv Val di Noto

BONFANTI: UNA SENTENZA SI RISPETTA SEMPRE

“Una sentenza si rispetta sempre, anche se la logica del periculum in mora in queste circostanze andrebbe vista in un’ottica di eventuale successivo diritto al risarcimento del danno che la società subirebbe con una revoca postuma. Per quanto riguarda la legittimità ad agire, non si tratta di un territorio, quello del Comune di Noto, riconducibile solo ai confini politici ma di un Sud Est siciliano, ricompreso per storicità, bellezze paesaggistiche, naturalistiche, architettoniche e vocazione agricola, nel più ampio e conosciuto Val di Noto”, ha commentato il sindaco di Noto Corrado Bonfanti dopo che il Tar di Catania ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal Comune, in uno al ricorso, contro le autorizzazioni alla ricerca di idrocarburi nell’area “Fiume del Tellaro” rilasciata dalla Regione Siciliana.

ASSENZA DI LEGITTIMITÀ AD AGIRE DA PARTE DEL COMUNE

Dietro al “no” del Tar c’è la certezza dell’assenza del periculum in mora mentre per la valutazione del ricorso nel merito, a quanto pare, si intravede l’assenza di legittimità ad agire da parte del Comune. “Ci tengo a precisare – prosegue Bonfanti – che non c’è scontro tra la mia posizione e quella del Dipartimento Energia della Regione Siciliana. C’è solo una diversa posizione. Il Dipartimento dichiara che la concessione è legittima e rispetta il diritto dei petrolieri. Io, invece, penso che non lo sia e mortifica la vocazione enogastronomica e culturale del Val di Noto. Così individua questo lembo di terra il Mondo intero grazie al riconoscimento che l’Unesco ha voluto attivare nel 2002 inserendo l’architettura tardo Barocca presente in ben otto città tra il Patrimonio dell’Umanità e indicando la città di Noto come capofila. Chi risarcisce il danno di una eventuale comunicazione della Commissione Unesco di un warning con rischio di inserimento nella blacklist per non avere rispettato uno sviluppo legato agli impegni assunti attraverso il piano di gestione del sito? Non oso immaginare e spero che, una volta tanto, si guardi più lontano”.

I NO TRIV NON SI ARRENDONO

Il Coordinamento delle associazioni e comitati No Triv Val di Noto, intanto ha incontrato il ministro dell’Ambiente,Sergio Costa, a cui è stata consegnata una lettera per chiedere lo stop alle indagini geofisicheautorizzate dalla Regione Sicilia.

CHI STA PUNTANDO SULLA VAL DI NOTO

È la texana Panther Oil, tra le più grandi compagnie petrolifere del mondo, la compagnia ad aver messo gli occhi sulla Val di Noto già agli inizi del 2000. “Il movimento riuscì a bloccare tutto, nonostante l’allora governo di Totò Cuffaro avesse dato campo libero ai petrolieri, concedendo i nulla-osta – ricostruisce Il Manifesto -. A riaprire le speranze di business degli americani è stato il governo Musumeci, che ha dato l’ok a un progetto di trivellazione per la ricerca di gas presentato da Panther Eureka Srl, adesso Maurel et Prom Italia Srl”.

DOVE SI TROVA L’AREA DEL PERMESSO

Il permesso di ricerca riguarda un’area di 660,37 Kmq nelle provincie di Siracusa, Ragusa e Catania.

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