I prezzi del barile scendono a 66 dollari al barile. Tutta colpa di Opec e Russia
Prezzi del petrolio ancora in calo dopo le valutazioni fatte dai produttori di petrolio sul successo dei tagli alla produzione stabiliti per eliminare il surplus mondiale di petrolio. Opec e Russia sono pronte ad aumentare la produzione di greggio dopo i risultati del prezzo al barile, ma il mercato non premia l’audacia.
PETROLIO A 66 DOLLARI
Le quotazioni del petrolio continuano ad essere in netto calo. I contratti sul greggio Wti con scadenza a luglio cedono il 2,40% a 66,25 dollari al barile. Il Brent cede l’ 1,65% a 75,12 dollari.
LA DECISIONE DI OPEC E RUSSIA
Opec e Russia, in netto contrasto con quanto fatto fino ad ora, hanno deciso di aumentare la produzione, con l’obiettivo di frenare la fiammata dei prezzi che hanno raggiunto e superato gli 80 dollari al barile. La decisione, ovviamente, non sarà finalizzata prima del mese prossimo.
Questa mossa è vista come una vittoria per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che il mese scorso ha attaccato l’Opec per aver aumentato i prezzi “artificialmente” e si è appoggiato agli alleati degli Usa nel Golfo, compresa l’Arabia Saudita, per garantire che i mercati del petrolio rimanessero ben riforniti.