Secondo gli analisti di Sanford C. Bernstein & Co, il petrolio potrebbe tornare a toccare (e superare) i 150 dollari al barile
Il petrolio non smetterà a breve di essere una risorsa fondamentale per il mix energetico mondiale. Eppure, anche le grandi compagnie di settore sembrano impegnarsi sempre meno nell’esplorazione di questa risorsa, mentre anche le scorte stanno diminuendo. Tutto questo sta preparando il terreno per un picco di prezzi del greggio senza precedenti, secondo Sanford C. Bernstein & Co.
Secondo la denuncia degli analisti, riportata da Bloomberg, negli ultimi anni le Oil&gas company hanno concentrato la loro attività sull’aumento dei rendimenti e delle distribuzioni degli azionisti, a scapito della ricerca delle spese in conto capitale volte a trovare nuove forniture. Di conseguenza, il volume delle riserve dei principali produttori è diminuito del 30% dal 2000 ad oggi e il rapporto di reinvestimento nel settore si ridurrà al minimo in una sola generazione, aprendo la strada a prezzi al barile da record.
“Qualsiasi carenza di offerta si tradurrà in un super-picco di prezzi, potenzialmente molto più grande del picco di 150 dollari al barile avuto nel 2008.”
DIMINUISCONO LE SCORTE
Non solo meno esplorazioni. C’è da dire che sul mercato del petrolio stanno diminuendo anche le scorte, a causa della crisi che ha colpito il Venezuela e della guerra in Libia, che ha fermato la produzione. Secondo i calcoli di Bank of America Merrill Lynch, nel 2018 il deficit petrolifero sarà di 630.000 barili al giorno, e nel 2019 di 300.000 barili al giorno.