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Zorzoli

Quale Mercato Elettrico? Il libro di G.B. Zorzoli

Presentato il libro della Collana Quaderni AIEE “Quale mercato elettrico?” di G.B. Zorzoli: in Italia importanti limiti

 

Si è tenuta all’Auditorio GSE la presentazione del libro “Quale mercato elettrico?” di G.B. Zorzoli, Collana Quaderni AIEE, una produzione che descrive e racconta il processo di liberalizzazione del mercato elettrico ripercorrendo la storia alla luce degli sviluppi tecnologici, normativi e organizzativi, passando attraverso l’analisi della contraddizione tra un mercato concepito per una produzione elettrica centralizzata e la crescita della generazione distribuita arrivando fino ai tempi più recenti.

zorzoliCome da programma, l’evento si è aperto con l’intervista all’autore G.B. Zorzoli, a cura del direttore di Start Magazine Michele Guerriero. Zorzoli,  parlando della sua ricerca per la redazione dell’opera, ha più volte sottolineato che il nostro Paese è molto indietro rispetto al mercato elettrico. E’ per definizione “un mercato che non è globalizzato, in cui l’import-export di energia tra paesi limitrofi è tuttora limitato” e avere un mercato unico con questi limiti è una difficoltà oggettiva. “Parlare di un mercato unico di energia elettrica in Europa significa – ha ricordato l’autore – parlare di qualcosa che – in parte per motivi oggettivi, in parte per motivi politici – è parziale”.

Il mercato elettrico – spiega Zorzoli – è per definizione un mercato di lungo termine ma il mercato “del giorno prima”, in cui ci troviamo, è una mercato che premia l’immediato e non le prospettive a lungo termine”. Secondo l’autore, i mercati elettrici “sono stati concepiti come se si vendessero scarpe o abiti, ma hanno una logica diversa. Di conseguenza, una entrata in crisi di questo mercato, mentre la stessa Europa spingeva in un’altra direzione cioè in un mercato del giorno prima basato sul prezzo marginale e in cui le rinnovabili che creano bioenergie sono a costo proporzionale nullo, era prevedibile”.

C’è stato un breve cenno anche alle rinnovabili e agli accumuli di energia elettrica. Secondo Zorzoli “il problema vero non è il costo dell’impianto ma tutta quella serie di vincoli per cui oggi, paradossalmente, se io installo personalmente sul tetto di un condominio un impianto fotovoltaico non posso venderlo ai condomini. L’altro problema per rendere bancabili gli altri impianti è che intrinseco alle rinnovabili c’è un notevole costo della conservazione a lungo termine”.

energiaSi è passati a parlare anche della SEN: questo strumento parla anche delle garanzie pubbliche per coprire i rischi derivanti dalle operazioni contrattuali. “Oggi – spiega Zorzoli – la contrattazione è un’opportunità. Ma ipotizziamo magari l’Italia tra 10 anni: secondo le previsioni, al 2030 circa il 60% della produzione sarà composto da rinnovabili di cui più del 90% avrà costo proporzionale nullo; se si continua con la contrattazione saranno talmente tante le ore in cui l’offerta sarà superiore alla domanda che queste [le rinnovabili] bidderanno a prezzo zero, e attualmente in Germania si bidda anche a prezzi negativi” ma la tendenza che si crea in questo modo verte verso l’eliminazione prima delle centrali tradizionali, successivamente delle bioenergie che anticiperà una lotta tra le produttrici di rinnovabile e questo lungo termine diventa una necessità per la salvaguardia del sistema elettrico e l’adeguatezza del sistema elettrico.

Al termine dell’intervista ci si è focalizzati sui problemi e le prospettive del mercato elettrico, da menzionare la battuta di chiusura di G.B. Zorzoli: “La mobilità elettrica ci creerà un problemino, ad esempio: gli autoveicoli sono delle batterie su quattro ruote. Ma cosa succederà d’estate, nei posti di villeggiatura? Ci sarà un problema di rete e colonnine di ricarica notevole. Le sfide sono più di quante immaginiamo.”

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