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Ecco le prime conseguenze (energetiche) dello scontro diplomatico fra Gran Bretagna e Russia

Le conseguenze dello scontro diplomatico tra Gran Bretagna e Russia si propagano fino al settore dell’energia, in particolare a quello del Gnl, il gas naturale liquefatto. L’articolo di Giampaolo Tarantino

Secondo quanto appreso dal Financial Times, la prima nave cisterna con un carico gas naturale liquefatto a partire da una nuova infrastruttura per l’esportazione del Gnl sulla costa orientale degli Stati Uniti ha cambiato rotta e si sta dirigendo verso il Regno Unito. Si tratta del cargo Gemmata Lng che ha lasciato il terminal di Cove Point recentemente aperto nel Maryland che si starebbe dirigendo verso il terminale Dragon Lng nel sud del Galles. Proprio nelle ore più calde della vicenda che vede al centro Sergei Skripal, ex spia russa che per anni aveva passato informazioni ai servizi segreti britannici, si sono accessi i riflettori sulle forniture di gas naturale liquefatto provenienti dalla Russia. Sempre stando al quotidiano della City, delle sei navi cisterna cariche di Gnl che hanno effettuato consegne nel Regno Unito dall’inizio del 2018, tre trasportavano carichi provenienti dalla Russia.

Prezzi elettriciLa premier Teresa May ha detto che il Regno Unito, insieme all’Unione europea, continua a cercare delle opportunità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Secondo May, Mosca sfrutta a proprio vantaggio il fatto che molti paesi siano dipendenti dalle forniture russe. Parole a cui sono seguite quelle del ministro dell’Energia russo, Aleksander Novak che ai giornalisti ha detto: «Ho sentito la dichiarazione che il Regno Unito vuole ridurre gli acquisti di gas russo ed è un diritto di ogni organizzazione commerciale e di ogni paese poter scegliere la propria politica energetica. Queste decisioni sono politicamente motivate e non volte ad aumentare la concorrenza nel mercato europeo.

Come riportato dall’agenzia Reuters, la compagnia britannica Centrica ha un contratto con la divisione commerciale della Gazprom per una fornitura di 4,16 miliardi di metri cubi di gas all’anno fino al 2021. Tuttavia, si tratta di metano che non proviene necessariamente dalla Russia.
Mosca ha deciso di giocare un ruolo da protagonista anche sul mercato del gas naturale liquefatto. Nel novembre del 2017 è entrato in servizio l’impianto di produzione di Gnl nella penisola di Jamal, a nord del Circolo Polare Artico che viene gestito dalla società privata Novatek. Da qui, nelle intenzioni di Mosca saranno immesse sul mercato globale 5,5 milioni di tonnellate di Gnl all’anno.

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