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Sardegna

Sardegna, De Pascale: Sì alla dorsale gas, no a tariffe differenziate

Colloquio di energiaoltre.it con il presidente di Confindustria Sardegna che ribadisce: Occorre risolvere il problema dell’insularità

Sì alla realizzazione della dorsale del gas in Sardegna e no a ipotesi di tariffe differenziate per i servizi di distribuzione del gas presentata da Arera e i cui termini per le controdeduzioni scadranno il prossimo 15 novembre. È netto il giudizio del presidente di Confindustria Sardegna Maurizio De Pascale che ha parlato con energiaoltre.it dell’incontro svoltosi la scorsa settimana di Agenda Industria e delle prossime mosse che Regione, sindacati e industriali hanno intenzione di portare avanti rispetto al piano energetico previsto per l’isola.

DE PASCALE: LA DORSALE VA FATTA E LA SUA REALIZZAZIONE È URGENTE

“La riunione che si è svolta sostanzialmente sul tema della transizione energetica, del gas naturale, delle interconnessioni, della dorsale e delle differenziazioni tra il Pniec e il documento di consultazione di Arera, tutti aspetti sui quali abbiamo definito una linea condivisa – ha ammesso De Pascale -. Per quanto riguarda la rete si ribadisce l’assoluta necessità che sia interconnessa. Per riassumere il nostro pensiero in una parola, la dorsale con le sue diramazioni va fatta; il progetto Enura viene ritenuto assolutamente indispensabile per la metanizzazione della Sardegna che è necessaria ed è urgente proprio in vista della transizione energetica e considerando che il livello delle rinnovabili raggiunto in Sardegna è già abbondantemente oltre il livello fissato dalle direttive”.

COSA DICE ARERA

Come ricorda l’Unione Sarda, “il modello prescelto è quello del ‘Progetto integrato’ che comprende una dorsale per il trasporto gas connessa con la penisola. Ciò dovrebbe consentire ai consumatori sardi – come nel resto d’Italia – di approvvigionarsi di gas con prezzi in linea con il cosiddetto ‘Punto di scambio virtuale’, aumentando il potere di acquisto delle famiglie, la produttività delle imprese locali e, in teoria, il livello occupazionale dell’isola. Un punto, questo, messo recentemente in discussione da Arera (l’Authority che regola il prezzo dell’energia e del gas) secondo cui i costi della metanizzazione dovrebbero essere spalmati sulla bolletta dei sardi e non su tutti gli italiani come previsto dal ‘Patto per la Sardegna’ siglato nel 2016 tra il governo Rengi e la giunta Pigliaru.

DE PASCALE: RISOLVERE IL PROBLEMA DELL’INSULARITA’

“Per rimanere in tema di elettrico sono stati ribaditi due concetti – ha proseguito De Pascale -: il primo è che le attività industriali della Sardegna necessitano di energia termica. Il secondo è che al di là di quanto sostengono alcune formazioni politiche, il collegamento dalla Sicilia non serve alla Sardegna ma serve al resto d’Italia e soprattutto al Sud per riequilibrare la rete elettrica. Basti pensare che Terna è in gara per il Sacoi 3 e tutto si può dire tranne che il collegamento con la Sicilia, che tra l’altro è parte della interconnessione Tunisia-Sicilia-Italia sia un progetto per la Sardegna. In ogni caso non sono due progetti alternativi tra loro ma complementari. Se vogliamo in qualche modo attutire il problema dell’insularità ricordo che c’è la richiesta di inserire in Costituzione tale concetto e le perequazioni necessarie, e questo dell’energia insieme ai trasporti è l’elemento fondamentale”.

I RISPARMI E I VANTAGGI DEL PIANO GAS

Sempre secondo quanto si legge su Unione Sarda, che fa riferimento a uno studio Snam “i risparmi generati attraverso la sostituzione dei combustibili attuali con il gas naturale ammonterebbero per un cliente residenziale con un consumo medio di 600 mc/anno tra 350 e 700 euro all’anno a seconda dei combustibili sostituiti”. Per l’utenza industriale con 200.000 mc/anno “sarebbero circa 35.000 euro all’anno”. In più, stima Snam che “il calo delle emissioni di Co2 possa arrivare al 20-25% con un risparmio in termini di costo sociale del carbonio fino a 23 milioni di euro all’anno”. Infine, “un altro dei vantaggi sarebbe legato allo viluppo del mercato del Gnl per il bunkeraggio” e la “prospettiva di sviluppo della filiera del biometano”.

DE PASCALE: L’ANALISI COSTI-BENEFICI DICE DI REALIZZARE L’OPERA

“Le prime risultanze danno un rapporto costi-benefici di almeno uno a due” per il progetto di metanizzazione, ha spiegato il presidente di Confindustria: “È quindi è un progetto da realizzare ma se una volta tanto lo studio venisse ampliato per verificare anche quali potrebbero essere gli ulteriori benefici che si possono trarre da un’opera simile, è evidente che molte iniziative che oggi non vengono svolte per il deficit energetico potrebbero approdare sul territorio della Sardegna. Si tratta dell’effetto moltiplicatore di una rete interconnessa”, ha chiosato De Pascale.

DE PASCALE: IMPENSABILE UN REGIME TARIFFARIO SEPARATO PER LA SARDEGNA

Per quanto riguarda il documento Arera, “pensare a un regime tariffario unico per la Sardegna vorrebbe dire ancora una volta affossare il desiderio di ripartire per la nostra terra. Quindi verrà sicuramente combattuto in tutte le sedi in maniera chiara e netta. Non è pensabile che non ci sia una equiparazione con la tariffa su tutto il territorio. Certamente quello che è stato fatto per esempio a Ischia anche se non è la stessa cosa deve essere fatto nel resto d’Italia a meno che non si vogliano ledere i diritti fondamentali della cittadinanza italiana per la Sardegna. Questa la valutazione fatta nel corso dell’incontro. Probabilmente verrà redatto a firma unitaria di Regione, sindacati e Confindustria o tre documenti con linee guida su questo tenore”, ha concluso De Pascale ricordando che proprio oggi è previsto in Confindustria un incontro con il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il presidente di Arera e l’assessora regionale all’Industria Anita Pili.

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