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Sen, la direzione è giusta ma si può fare di più

Il commento di Free, Anev e Aicarr alla Sen, la Strategia energetica nazionale 

 

La Sen, Strategia Energetica Nazionale è un importante passo avanti verso la transizione energetica. La direzione indicata dalle linee guida della strategia del Governo è quella giusta, ma qualcosa in più potrebbe esser fatto. Sembrano concordare su questo le tesi del Coordinamento Free, di Anev e Aicarr. Analizziamole singolarmente nel dettaglio.

Free: possiamo fare molto di più sul fronte rinnovabile

sen 2017La SEN conferma sostanzialmente il giudizio del Coordinamento FREE sul documento di consultazione, con un passo in avanti per il contributo delle rinnovabili (28% invece che 27%), dovuto al passaggio delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55%, come da noi richiesto nel corso della consultazione. Positivo anche l’anticipo al 2025 del phasing out del carbone e l’obiettivo del 30% del trasporto pesante e del 50% del bunkeraggio, coperti da GNL, come pure le più approfondite indicazioni sugli strumenti per favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che vanno però tradotte in misure “organiche”. Altrettanto positiva è la valutazione del ruolo del biometano, mentre è solo marginalmente citato il power to gas ed è del tutto trascurato il contributo della geotermia a circuito chiuso”, scrive Gb Zorzoli, presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, commentando il documento della Strategia energetica nazionale, presentato dal Governo.

“A fronte dell’ottimismo sui risultati conseguiti nel 2010-2015 per le rinnovabili, (in parte dovuti a rivalutazioni dei dati del 2010), la SEN non mette in evidenza l’impegno richiesto per raggiungere gli obiettivi al 2030, il cui trend, come indica lo scenario al 2050, non sarebbe comunque sufficiente a raggiungere nel 2050 quelli previsti dalla roadmap europea. La produzione elettrica con rinnovabili dovrebbe crescere di quasi tre volte rispetto al 2015, incremento quasi totalmente affidato a eolico e fotovoltaico: nella poco probabile ipotesi che si incominci nel 2018, la nuova potenza fotovoltaica installata annualmente dovrebbe ad esempio crescere più di 5 volte rispetto al 2016, obiettivo realizzabile solo se da subito si varano misure che consentano di realizzarlo. Il contributo termico, con i vincoli posti alle bioenergie e la scarsa fiducia riposta nel solare termico, da noi già sottolineato nella consultazione, sarebbe difficilmente raggiungibile puntando essenzialmente sulle pompe di calore”, continua Zorzoli. “Modesta è la riduzione di soli 10 Mtep dei consumi finali di energia, dovuta in particolare alla sottovalutazione del contributo che può dare la mobilità sostenibile, su cui il documento finale conferma la carenza (salvo che per il trasporto marittimo e pesante su strada) di obiettivi puntuali e ancor più di indicazioni sugli strumenti per favorire lo sviluppo di mezzi alternativi, che viceversa vengono fornite per aumentare l’efficienza in altri settori. Poiché si tratta del settore industriale dove nel prossimo decennio si avranno le maggiori trasformazioni, questo silenzio contraddice l’obiettivo, che giustamente la SEN si pone, di governare la transizione, salvaguardando le opportunità di sviluppo economico e occupazionale”.

ANEV, Sen troppo timida

Sen rinnovabiliAnche l’ANEV è convinta che il Governo poteva spingere di più sulle rinnovabili. Seppur timida, comunque, la Strategia rappresenta un positivo passo in avanti per il contributo delle rinnovabili (28% invece che 27%), con il passaggio delle rinnovabili elettriche dal 48-50% al 55%. Proprio questo aumento era stato richiesto dall’Associazione Nazionale Energia del Vento in occasione delle audizioni formali presso i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, segna un importante passo avanti nelle politiche di lotta ai mutamenti climatici e necessita di strumenti adeguati per essere raggiunto.

Positivo anche l’anticipo al 2025 della chiusura delle centrali alimentate a carbone e le più approfondite indicazioni sugli strumenti per favorire lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, che vanno però tradotte in tempi rapidissimi in misure“organiche” ed efficaci” recita una nota diffusa dall’associazione, convinta che la SEN risulti ancora timida e che l’Italia rischi di non “raggiungere gli obiettivi previsti dalla roadmap europea. La produzione elettrica con rinnovabili dovrebbe crescere di quasi tre volte rispetto al 2015, incremento per gran parte affidato al settore eolico, ma mancano indicazioni più concrete sugli strumenti da utilizzare per far si che ciò possa avvenire”.

Sul fronte dell’eolico, l’associazione ricorda che “ sarà difficile di questo passo anche solo raggiungere gli obiettivi che erano stati individuati dal PAN. Secondo lo studio ANEV eLeMenS 2017, in caso di assenza di specifiche misure per l’eolico (scenario inerziale), anche a causa delle dismissioni che avverranno tra il 20° ed il 25° anno di vita degli impianti, al 2030 la potenza installata potrebbe essere pari a 7 GW, addirittura sotto l’obiettivo stabilito dal PAN per il 2020”.

AiCarr: la direzione è quella giusta

Che la direzione, nonostante tutto, sia quella giusta, ne è convinta anche Aicarr. “Il documento sulla Strategia energetica nazionale presentato dal Governo va nella giusta direzione, ha recepito gran parte delle nostre istanze manifestate a Settembre scorso”, afferma l’Associazione italiana condizionamento dell’aria riscaldamento e refrigerazione, in una nota. “Tra gli elementi positivi che emergono dalla Sen segnaliamo l’istituzione di una cabina di regia tra i Ministeri per il monitoraggio e coordinamento della Strategia energetica nazionale; la visione della Sen al 2050 anche se le azioni hanno come orizzonte il 2030, con l’istituzione di un gruppo tecnico stabile coordinato dal MiSE; gli obiettivi di copertura dei consumi da Fonti energetiche rinnovabili innalzati al 28%, per il 2030, a fronte di un 27% iniziale. Viene confermata l’importanza del settore dell’efficienza energetica con un obiettivo di riduzione del 10 Mtep/anno al 2030, con particolare attenzione ad azioni per il settore del terziario e residenziale. Buona la rivisitazione dei sistemi di incentivazione come le detrazioni fiscali integrabili con altri sistemi, come quelli relativi all’antisismica”.

senPer Aicarr, importante è anche che il documento abbia previsto “azioni volte a promuovere l’autoconsumo, con la definizione di nuovi sistemi di distribuzioni chiusi e il ruolo attivo del consumatore; di aver previsto l’estensione della portabilità del titolo di credito di imposta al fine di agevolare il coinvolgimento degli operatori, nei termini già previsti per gli interventi sulle parti comuni degli edifici e quindi con condizioni di maggior favore per i soggetti incapienti per contrastare la povertà energetica. E anche di aver posto l’attenzione al monitoraggio dei consumi ‘Smart metering’, al fine di aumentare la consapevolezza dell’utente sui propri comportamenti”.

Ci sono anche delle ombre: “Purtroppo, non viene espressamente dichiarata la necessità di un riordino della legislazione vigente con la creazione di un Testo unico sull’efficienza energetica, che potrebbe contribuire ad una facilitazione nel conseguimento degli obiettivi posti; e non si parla di Big Data e energy repository”.

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