La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte europea di Giustizia per il costante e prolungato superamento dei limiti di inquinamento da particolato Pm10 in diverse città
Giornata di brutte notizie per l’Italia. E di defezioni. Bruxelles ha deferito oggi l’Italia alla Corte europea di Giustizia per il costante e prolungato superamento dei limiti di inquinamento da particolato Pm10 in diverse città e per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre al minimo i periodi del superamento.
SOLUZIONI INSUFFICIENTI
Per la Commissione Europea, i piani dell’Italia, presentati recentemente al commissario all’ambiente Karmelu Vella, non sarebbero sufficienti: non affrontano in modo efficace, secondo Bruxelles, il problema delle emissioni dei veicoli nel traffico stradale.
SERVONO SOLUZIONI URGENTI
L’Italia, dunque, deve fare molto di più, anche perchè il problema c’è ed è grave: le emissioni di polveri sottili provenienti da energia elettrica e dal riscaldamento, dai trasporti, dall’industria e dall’agricoltura, provocano solo in Italia ogni anno più di 66.000 morti premature. Il Belpaese è “lo Stato membro più colpito in termini di mortalità connessa” a questi inquinanti, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente.
NON SOLO ITALIA
L’Italia non è la sola ad essere stata deferita da Bruxelles, ma ci sono anche Germania, Francia, Regno Unito, Ungheria e Romania. Tutti, spiega Karmenu Vella, commissario per l’Ambiente, avevano ricevuto nell’ultimo decennio un numero sufficiente di avvertimenti e “ultime possibilità” per migliorare la situazione. Ma poco è stato fatto fino ad oggi.