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Snam: ecco tutte le novità del piano industriale al 2023

Gli investimenti di Snam al 2023 salgono a 6,5 miliardi, oltre 1,4 miliardi destinati a ‘green economy’ e innovazione

Obiettivi del piano industriale tutti in rialzo per Snam, con gli investimenti a 6,5 miliardi di euro (+14%) al 2023. L’amministratore delegato di Snam Marco Alverà ha presentato nella sede della società a San Donato Milanese il piano 2019-2023, approvato dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Luca Dal Fabbro.

INVESTIMENTI E DIVIDENDI TUTTI CON IL SEGNO PIU’

Aumentano del 65%, più nel dettaglio, gli investimenti dedicati alla cosiddetta ‘green economy’ e all’innovazione (Snamtec), che superano quota 1,4 miliardi. In rialzo l’utile per azione (+5,5% annuo) al 2023, con una crescita annua dell’utile del 4%. E confermata la politica dei dividendi, con un progresso del 5% annuo fino al 2022. Snam ha rivisto al rialzo anche la stima sull’utile del 2019, che si porterà a quota 1,08 miliardi di euro, mentre l’utile per azione è previsto in rialzo del 32% dai livelli del 2016. In ulteriore crescita l’utile netto del 2020, atteso a circa 1,1 miliardi, con un livello di indebitamento a fine anno pari a circa 12,4 miliardi, escludendo l’assorbimento di circolante di natura tariffaria atteso a circa 100 milioni. La Rab (attività regolata) per i ricavi 2020 è attesa a circa 20,6 miliardi. Secondo il Gruppo, l’incidenza del costo di trasporto per metro cubo di gas è scesa del 10% rispetto al 2015.

TRANSIZIONE ENERGETICA AL TOP

Non solo. Snam prevede di raddoppiare a 400 milioni di euro gli investimenti nei business della transizione energetica. Allo scopo ha effettuato due acquisizioni, una già perfezionata e l’altra in via di definizione, nelle infrastrutture di biometano e prevede il lancio di una ‘business unit’ sull’idrogeno.

L’incremento più significativo riguarda il settore del biometano da rifiuti organici, scarti agricoli e agro-industriali, che avrà un ruolo strategico nel percorso di decarbonizzazione. Snam punta a supportare e accelerare l’evoluzione del mercato italiano anche investendo, tramite proprie controllate, nelle infrastrutture e nella realizzazione di impianti. Sono previsti investimenti per circa 250 milioni di euro rispetto a € 100 milioni del precedente piano per realizzare impianti per una capacità installata superiore ai 40 Megawatt.

L’investimento nel settore del biometano si integra con quelli previsti nella mobilità sostenibile a supporto dell’incremento della rete italiana di distributori di gas naturale compresso (CNG e bio-CNG) e gas naturale liquefatto (LNG e bio-LNG), prima in Europa con più di 1.350 distributori (circa 150 stazioni connesse alla rete dal 2018). Il piano conferma investimenti previsti di 50 milioni di euro nella realizzazione di circa 150 stazioni di rifornimento di metano e biometano per auto e bus, realizzate in collaborazione con Cubogas, controllata da Snam4Mobility.

Sempre nell’ambito della transizione energetica, sono previsti investimenti per circa 50 milioni nell’efficienza energetica, un settore che richiede impulso per soddisfare il crescente potenziale del mercato e nel quale Snam è già tra i principali operatori italiani attraverso la controllata TEP Energy Solution, Energy Service Company (ESCo) specializzata in soluzioni di efficientamento energetico per condomini, imprese e pubbliche amministrazioni. TEP prevede di raggiungere ricavi per € 20 milioni nel 2019, con una previsione di ulteriore crescita

Snam, infine, crede nelle potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico pulito e ritiene che abilitarne l’inserimento nelle reti gas possa contribuire allo sviluppo della produzione di idrogeno da fonti rinnovabili abbattendone i costi. Per tale ragione nell’aprile scorso, per prima in Europa, la società ha effettuato con successo in Campania la sperimentazione di una miscela di idrogeno al 5% in volume con gas naturale in un tratto di rete di trasmissione, servendo due utenze industriali. Tale sperimentazione sarà ripetuta entro fine anno raddoppiando al 10% la quantità di idrogeno immessa in rete. Queste iniziative sono finalizzate a rendere gli asset dell’azienda sempre più pronti ad accogliere crescenti quantitativi di idrogeno.

AUMENTA L’EFFICIENZA

In aumento anche l’efficienza da 60 a 65 milioni di euro a fine piano, mentre risultano in forte riduzione le emissioni, previste in calo del 40% per il metano al 2025, e del 40% per la CO2 equivalente, dirette e indirette, al 2030.

ALVERÀ: RAFFORZIAMO IL RUOLO DI SNAM NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA

“Con il nuovo piano al 2023 – ha commentato l’amministratore delegato di Snam Marco Alverà – rafforziamo il ruolo di Snam nella transizione energetica e proseguiamo il percorso di crescita e di remunerazione degli azionisti facendo leva sui risultati raggiunti in questi anni, sulla maggiore efficienza operativa e sulla riduzione degli oneri finanziari, sulla totale integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione dell’azienda e su uno scenario di mercato nel quale le nostre infrastrutture hanno un ruolo sempre più centrale per la decarbonizzazione”.

“Abbiamo voluto destinare maggiori risorse all’innovazione e all’accelerazione dei nuovi business green del progetto SnamTec, pari a oltre il 20% del totale degli investimenti al 2023, per accrescere la presenza di Snam nel settore del biometano, confermare l’impegno nella mobilità sostenibile e nell’efficienza energetica ed essere tra i pionieri nell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro – ha proseguito Alverà -. Siamo convinti che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili darà un contributo determinante al raggiungimento degli obiettivi climatici e che l’Europa e l’Italia potranno essere leader nello sviluppo della tecnologia. Entro fine anno raddoppieremo la nostra sperimentazione nella rete di trasmissione, portando la miscela di idrogeno al 10%”.

“Contestualmente, aumentiamo gli investimenti nel core business con l’obiettivo di accrescere sempre più la qualità del servizio e rendere le nostre infrastrutture più moderne, sicure e sostenibili, riducendo in modo significativo le emissioni delle nostre attività e contribuendo allo sviluppo economico e sociale dei territori nei quali operiamo”, ha concluso il numero uno di Snam.

SCENARIO E UPDATE DEGLI OBIETTIVI AL 2023 SUL GAS

Lo scenario nazionale e internazionale nell’arco del piano e nel lungo periodo conferma la centralità delle attività di Snam. “A livello globale, con una previsione di crescita significativa della domanda per i prossimi anni, in particolare nelle Americhe e in Cina, il gas naturale si sta affermando come fonte energetica sempre più abbondante e competitiva nonché come soluzione immediata ed economica per sostituire il carbone nella generazione elettrica e il diesel nei trasporti. Questo trend è particolarmente evidente in Italia, dove nel 2019 è atteso un incremento dei consumi del 4,4% rispetto allo scorso anno (75,9 miliardi di metri cubi rispetto a 72,7 miliardi), grazie soprattutto a una previsione di crescita di circa il 12% nel settore termoelettrico. Il ricorso al gas nella generazione termoelettrica è destinato ad aumentare anche nei prossimi anni per sostituire circa 8 Gigawatt di capacità di generazione a carbone. Grazie all’aumento dei volumi di gas immesso nella rete Snam nel 2019, l’incidenza del costo di trasporto per metro cubo trasportato è scesa del 10% rispetto al 2015 passando da circa 2,9 € centesimi/m3 a circa 2,7 € centesimi/m3”.

“Nel lungo termine, inoltre, il gas non è più solo visto come fonte di transizione ma come un pilastro di un mondo decarbonizzato, in particolare nei diversi settori difficili da elettrificare. Tale ruolo verrà rafforzato grazie al rapido sviluppo dei gas rinnovabili, in particolare della filiera del biometano, che potrà crescere a ritmo sostenuto in Italia anche a seguito degli investimenti di Snam, e alle numerose iniziative in corso in tutto il mondo per produrre l’idrogeno da fonti rinnovabili a costi sempre più competitivi”, ricorda Snam.

Secondo uno studio di Navigant, l’Europa garantirebbe un risparmio annuo al sistema di 217 miliardi di euro dal 2050 in uno scenario con 270 miliardi di metri cubi di gas rinnovabili, rispetto a uno scenario che non ne preveda l’utilizzo.

In Italia, secondo gli scenari congiunti Snam-Terna pubblicati il 30 settembre, i consumi di gas al 2040 sono attesi sostanzialmente in linea con quelli attuali, con un ruolo crescente per i gas rinnovabili. Nello scenario “centralizzato”, che prevede un maggior ricorso anche alle infrastrutture esistenti, si prevedono oltre 26 miliardi di metri cubi di gas rinnovabile e low-carbon.

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