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Tempa Rossa

Tempa Rossa: avvio produzione nel 2018

 Previsto il trasferimento del greggio di Tempa Rossa, mediante oleodotto, alla raffineria Eni di Taranto. Ma manca ancora il placet del presidente della Regione Puglia

Anna Finocchiaro, ministra per i Rapporti con il parlamento, nel corso del Question Time di mercoledì alla camera ha risposto all’interrogazione del parlamentare lucano, Cosimo Latronico, in merito a Tempa Rossa: “Circa il progetto del giacimento petrolifero denominato Tempa Rossa, faccio presente che l’inizio della produzione è previsto per il primo quadrimestre 2018, con un livello gradualmente crescente fino al raggiungimento della portata massima a regime di circa 50.000 barili/giorno”.

Il progetto Tempa Rossa che si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto Perticara, in provincia di Potenza, prevede la realizzazione di 8 pozzi:  5 sul territorio del Comune di Corleto Perticara, il sesto nel Comune di Gorgoglione  e altri due pozzi saranno perforati una volta ottenute le autorizzazioni. L’area dove verrà realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara.

A regime l’impianto avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo. Petrolio che dovrà arrivare a Roma e Falconara Marittima.
Quello che manca è l’autorizzazione del governatore Emiliano da sempre contrario al progetto.
tempa rossa

La ministra ha risposto all’interrogazione in sostituzione del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda . “E’ previsto il trasferimento del greggio prodotto nell’ambito della concessione, mediante oleodotto, alla raffineria Eni di Taranto, all’interno della quale – ha spiegato – devono essere tuttavia realizzati alcuni lavori di adeguamento delle strutture logistiche per permettere lo stoccaggio e il carico del greggio su navi petroliere”.

A giugno 2015, ha proseguito la ministra, “la società Eni ha chiesto quindi al ministero dello Sviluppo di essere autorizzata ad adeguare le strutture logistiche della Raffineria di Taranto, secondo quanto previsto dalla legislazione vigente. Il Ministero ha curato l’istruttoria acquisendo tutti i pareri previsti dalla normativa del settore, ad eccezione del parere del Comune di Taranto il quale, nonostante i ripetuti solleciti, non ha mai fatto pervenire alcuna risposta”.
E proprio sul silenzio del Governatore Emiliano è nuovamente intervenuto l’on. Latronico, in risposta a quanto detto dalla Finocchiaro

“E’ gravissimo constatare il conflitto istituzionale tra il Governo e la Regione Puglia che rischia di avere dei risvolti negativi per un importante progetto industriale del Paese” ha dichiarato Latronico. “Si auspica un superamento della paralisi – ha concluso Latronico – recuperando una leale collaborazione tra Governo, Regione Puglia, città di Taranto e compagnie petrolifere” .

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