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Mediterraneo

Turchia e Libia aprono le porte a major straniere

Oltre all’Ue anche Egitto e Israele hanno iniziato a preoccuparsi delle implicazioni di un accordo per le trivellazione tra Turchia e Libia. Entrambi si sono espressi contro l’intesa, con l’Egitto che la definisce illegale e non vincolante, e Israele che avverte sulla possibile minaccia alla stabilità della regione.

La Turchia e la Libia potrebbero utilizzare i servizi di società petrolifere internazionali per i loro piani di esplorazione congiunta di petrolio e gas nel Mediterraneo. Lo ha riferito Reuters, citando il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan.

LA CREAZIONE DEL “CORRIDOIO” TURCO-LIBICO

La dichiarazione di Erdogan si inserisce nel tentativo della Turchia di ristabilire strette relazioni con la Libia che hanno infatti portato, nelle scorse settimane, a un accordo per la creazione di un corridoio marittimo dalla costa meridionale della Turchia alle coste nord-orientali della Libia.

LE PROTESTE DI GRECIA E CIPRO

La mossa dei due paesi è stata seguita dalle proteste verbali di Grecia e Cipro, con Atene che è addirittura arrivata a espellere l’ambasciatore libico, presentando poi una denuncia contro la Turchia alle Nazioni Unite. Per la Grecia, il corridoio è una presa di posizione da parte del suo vicino nel Mediterraneo orientale particolarmente ricco di risorse fossili.

L’UE CONTRO L’ACCORDO TRA ATENE E ANKARA

All’interno di questa cornice, l’Unione Europea si è schierata naturalmente dalla parte della Grecia. Anche perché, come racconta un altro articolo della Reuters di dicembre, l’Ue dovrebbe uscire nei prossimi giorni con una dichiarazione per respingere l’accordo tra i due paesi, motivandolo con la violazione del diritto marittimo internazionale.
Per rendere le cose più interessanti, anche il parlamento libico ha respinto l’accordo, che Erdogan ha fatto con il Primo Ministro del Governo di Accordo Nazionale. Mentre il Gna è il governo libico che l’Occidente e l’Onu riconoscono, il parlamento libico sostiene un governo alternativo con sede nella Libia orientale.

LE SCOPERTE DEL MEDITERRANEO ORIENTALE

Il Mediterraneo orientale ha attirato l’attenzione dei governi della regione dopo alcune significative scoperte di gas naturale, tra cui il campo di Zohr in Egitto, il campo Leviathan in Israele e alcune scoperte più piccole ma consistenti al largo di Cipro. Proprio di recente l’isola ha dato il via libera a un consorzio che coinvolge Eni e Total per estrarre gas in una nuova parte della sua zona economica esclusiva.

ANCHE EGITTO E ISRAELE CONTRO L’ACCORDO TRA TURCHIA E LIBIA

Cipro vede la crescente attività della Turchia nella regione come una violazione dei suoi diritti territoriali, ma questo non ha reso il presidente Erdogan meno determinato a portare avanti i suoi piani di esplorazione. Tuttavia, anche Egitto e Israele hanno iniziato a preoccuparsi delle implicazioni di un accordo per le trivellazione tra Turchia e Libia. Entrambi si sono espressi contro l’intesa, con l’Egitto che la definisce illegale e non vincolante, e Israele che avverte sulla possibile minaccia alla stabilità della regione.

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