Malgrado “la cooperazione con altri progetti (tra cui TAP) non sia ancora prevista a nostro avviso, è possibile in futuro” soprattutto nel caso in cui “la domanda nei mercati target sia inferiore al previsto”
Il Turkish Stream in futuro potrebbe essere collegato al Trans Adriatic Pipeline (TAP). Ad aprire a questa possibilità è un’analisi di Andrei Gromadin Senior Analyst per il settore del petrolio e del gas presso la russa Sberbank secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa “Trend”.
TUTTO DIPENDE DALLA DOMANDA
Secondo l’analista di Sberbank “nella configurazione attuale, il Turkish Stream è finalizzato alla fornitura di gas al mercato turco e ai paesi dell’Europa dell’Est, tra cui Bulgaria, Serbia e Ungheria”. Tuttavia, malgrado “la cooperazione con altri progetti (tra cui TAP) non sia ancora prevista a nostro avviso, è possibile in futuro” soprattutto nel caso in cui “la domanda nei mercati target sia inferiore al previsto” ha detto l’analista, facendo riferimento alla possibilità di un indebolimento della domanda nei paesi dell’Europa occidentale: “In primo luogo, Germania e Austria, che sono i principali mercati di vendita del gas per Gazprom”.
TAP STA CONDUCENDO TEST DI MERCATO
TAP sta conducendo un test di mercato per determinare l’interesse dei potenziali vettori, in base al quale si prevede di portare la capacità del gasdotto a 20 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. La capacità attuale di TAP è di 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, ma può raddoppiare il flusso. Il gasdotto, del valore di 4,5 miliardi di euro, è uno dei progetti energetici prioritari per l’Unione Europea. Il progetto prevede il trasporto di gas dal giacimento di Shah Deniz 2 in Azerbaigian ai paesi dell’Ue.