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Gas

Tutti contro Arera: no a tariffe differenziate in Sardegna. La replica di Besseghini

Manca (Pd) a EnergiaOltre: Sardegna va aggregata ad altri ambiti. Secondo le associazioni dei consumatori Arera dovrebbe farsi promotrice di azioni concrete per superare gli ostacoli che impediscono l’avvio delle gare d’ambito. D’accordo anche la Regione. Besseghini. Abbiamo bisogno di un atto di indirizzo esplicito sulla socializzazione tariffe

Le associazioni dei consumatori respingono con forza l’ipotesi di una tariffa differenziata per la Sardegna. E invitano l’Authority per l’energia  “ad adottare un meccanismo di socializzazione che garantisca ai cittadini e alle imprese sarde un costo del gas naturale paragonabile a quello sostenuto dagli altri cittadini italiani”. Una posizione, confermata, tra l’altro anche dalla Regione Sardegna nelle controdeduzioni inviate al documento di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, da alcuni parlamentari sardi come il dem Gavino Manca.

MANCA (PD): IN SARDEGNA AMPIA CONVERGENZA SULLA METANIZZAZIONE

“In Sardegna c’è un’ampia convergenza tra le forze politiche e sociali a favore della metanizzazione ma si sta creando una situazione di discriminazione nei confronti dei consumatori sardi che potrebbe portare a un costo dell’infrastruttura che rispetto ai costi di altre realizzate in Italia, pagate da tutti i cittadini in maniera equa, potrebbe oscillare tra il 33 e il 120% – ha detto Manca a energiaoltre.it -. Il fatto di non essere trattati come un ambito attaccato agli altri ambiti potrebbe provocare questa stortura. Per questo chiediamo l’allegazione della Sardegna a uno degli altri ambiti territoriali e una socializzazione dei costi. Alla fine stiamo parlando di 3 euro all’anno a contatore per tutti i consumatori sardi. Trovo disarmante e iniquo proporre soluzione diverse”.

Non solo. “Stiamo parlando di un meccanismo che arriva a distanza di 30 anni rispetto ad altri parti del paese con tutti i costi energetici che subiamo, non è possibile che l’Autorità abbia formulato una simile proposta – rincara la dose il parlamentare sardo -. Non bisogna dimenticare che l’art. 23 comma 4 del decreto dice che le tariffe di distribuzione devono tenere conto del fatto di non penalizzare le aree in corso di metanizzazione e a tal fine ‘l’Autorità può disporre decreti di perequazione’. Insomma – ha precisato Manca -, esiste lo strumento per aggregare la Sardegna ad ambiti già previsti. Senza considerare che il primo tratto della dorsale sarda è già stato autorizzato dal ministero dell’Ambiente, il secondo tratto sta per essere autorizzato, e , in più c’è il rigassificatore di Oristano pronto, e poi gli impianti di Cagliari e quello eventuale di Porto Torres”.

LA REPLICA DI BESSEGHINI (ARERA): SERVE UN ATTO DI INDIRIZZO POLITICO ESPLICITO ALLA SOCIALIZZAZIONE DELLE TARIFFE

Manca – a cui si è aggiunto anche l’esponente della Lega Tullio Patassini con una identica domanda – ha poi chiesto conto in commissione Attività produttive, nel corso dell’audizione del presidente di Arera Stefano Besseghini, di cosa ha bisogno l’Authority per superare la differenziazione delle tariffe della Sardegna rispetto al resto d’Italia. “Abbiamo indicato un orientamento nel documento di consultazione e indicato che aspettiamo l’analisi costi-benefici per poter mettere il sistema in condizione di fare una valutazione complessiva – ha spiegato il presidente di Arera -. Quale può essere l’atto di indirizzo politico? Un atto di indirizzo politico esplicito alla socializzazione delle tariffe, perché il regolatore si muove nel quadro delle indicazioni che arrivano da Parlamento e governo. L’analisi costi-bene è comunque in fase di completamento ed è il presupposto per supportare una decisione”.

DUE ELEMENTI DI CRITICITÀ PER I CONSUMATORI

Adiconsum, Adoc, Assoconsum, Assoutenti, Confconsumatori, Federconsumatori e Lega consumatori, firmatarie del documento, hanno registrato, invece, “l’inamovibilità della posizione dell’Autorità rispetto all’istituzione di un ambito tariffario specifico per la Sardegna” e ribadito due elementi di criticità che a loro avviso impattano direttamente sui consumatori: “La previsione di un ambito tariffario specifico per la sola Sardegna, così come previsto, è un inaccettabile elemento di discriminazione nei confronti dei consumatori sardi”. E il fatto che l’Arera “dispone di tutte le indicazioni politiche e normative (SEN e PNIEC) per dare attuazione a quanto stabilito nel Patto per lo Sviluppo siglato nel 2016 da Governo e Regione Sardegna per individuare un meccanismo di socializzazione che assicuri parità di trattamento alla popolazione della regione”.

VA GARANTITA LA PARITÀ DI TRATTAMENTO TRA CONSUMATORI

Secondo le associazioni dei consumatori “la parità di trattamento tra consumatori deve essere garantita anche in termini di efficienza e qualità del servizio. Il legislatore ha previsto una riduzione degli operatori attraverso le gare d’ambito, che dovrebbero favorire auspicati accorpamenti locali, ma che, ad oggi, non si sono realizzati. Il mercato resta infatti molto frammentato – proseguono -, dando luogo a costi aggiuntivi e livelli di qualità del servizio molto variabili. Questo stato di cose genera inefficienza, poiché a fronte di una totale liberalizzazione del mercato, spesso i piccoli distributori non sono in grado nemmeno di eseguire un switching”.

NON SI POTRÀ USUFRUIRE DI INNOVAZIONI COME GLI SMART METERS

In sostanza, proseguono le associazioni consumatori, “siamo di fronte ad un segmento che non è paragonabile a quello della vendita, dove la concorrenza permette la selezione degli operatori, visto che i distributori operano attraverso le concessioni, così da far ricadere le loro inefficienze su tutto il sistema. Le grandi società di distribuzione, ad esempio, sono obbligate a installare presso i propri clienti gli Smart meters, che consentono letture dei consumi immediate e precise; i distributori più piccoli, invece, non hanno obblighi regolatori in tal senso e non sono in condizione di fare investimenti in innovazione, efficienza e sicurezza delle reti. Ciò determina disparità di trattamento tra i consumatori, molti dei quali non potranno usufruire di tali innovazioni e quindi di una efficiente gestione dei propri consumi”.

ARERA SI FACCIA PROMOTRICE DI GARE D’AMBITO

Per questo le associazioni dei consumatori “ritengono non più prorogabile questo stato di cose ed esortano l’ARERA a farsi promotrice di azioni concrete per superare gli ostacoli che impediscono l’avvio delle gare d’ambito e a garantire parità di servizi e di efficienza operativa a tutti i consumatori, in qualunque regione del territorio nazionale”.

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