Ilva, conto alla rovescia: Urso accelera sulla cessione. Vertice ad oltranza l’8 luglio tra dubbi ambientali, ipotesi nazionalizzazione e rischio stop dal tribunale
Urso vuole cedere l’Ilva a tutti i costi e nel più breve tempo possibile. Per realizzare l’obiettivo, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha convocato un incontro con tutti gli interlocutori coinvolti che proseguirà “ad oltranza” fino alla chiusura, o al fallimento, dell’accordo.
URSO TIRA DRITTO AD OLTRANZA SULL’ILVA
L’8 luglio potrebbe essere il giorno della verità per l’Ilva. Infatti, dalle 9:30 presso il Mimit si terrà un incontro fiume con gli interlocutori coinvolti nella vicenda per arrivare a dama. Il vertice vedrà anche la partecipazione dei ministri di Ambiente, Interno e Salute, riuniti per discutere problemi e soluzioni della cessione dell’acciaieria. Sul tavolo ci sarebbero una serie di proposte, caratterizzate da “un approccio più razionale e obiettivi produttivi meno ambiziosi, che permetterebbero di completare la decarbonizzazione entro sei anni”, si legge su La Stampa, che sottolinea che anche la richiesta di AIA potrebbe essere rivista poiché ritarderebbe i tempi per l’acciaio verde.
“I lavori proseguiranno ad oltranza, fino alla loro conclusione, anche in considerazione della conferenza dei servizi, propedeutica al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), convocata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per la giornata di giovedì 10 luglio”, si legge nella nota diffusa dal Mimit.
I NODI DA SCIOGLIERE
I nodi da sciogliere sull’Ilva sono tanti. I principali riguardano l’impatto ambientale e il piano di decarbonizzazione del polo siderurgico di Taranto. Il Un percorso che, secondo la bozza dell’accordo di programma, vedrebbe nel gas uno dei protagonisti principali. Tuttavia, le istituzioni locali hanno detto no alla nave rigassificatrice che dovrebbe ormeggiare nel porto della città pugliese.
“Sullo sfondo, pesa l’attesa per la decisione del tribunale di Milano che, applicando la sentenza della Corte di giustizia europea, potrebbe decidere di bloccare l’attività del siderurgico. Da qui la riunione nella capitale il prossimo 8 luglio, nella sede del Mimit, allargata ai rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente, della Salute, dell’Interno”, si legge su La Stampa.
ILVA, L’OPZIONE NAZIONALIZZAZIONE TEMPORANEA
Nell’attesa del nuovo acquirente, il Governo potrebbe effettuare una temporanea nazionalizzazione dello stabilimento. “Se rientrasse nelle strategie legate all’aumento della spesa militare, potrebbe beneficiare di deroghe alle norme europee sugli aiuti di Stato, con un sostegno anche con bilanci inizialmente in perdita”, ha commentato Michele Emiliano.
“Gli enti coinvolti – ha detto il Governatore della Puglia – si sono dichiarati favorevoli alla firma dell’accordo di programma, ma chiediamo garanzie per la comunità. Nessuno potrà dire che la Puglia non vuole collaborare Ma non firmeremo un accordo che non tuteli salute, ambiente e lavoro. E non ci faremo condizionare da emergenze costruite ad arte: anche se il tribunale di Milano dovesse emettere una sentenza, non sarebbe né definitiva né immediatamente esecutiva”. Nell’attesa del nuovo acquirente, la proposta è una temporanea nazionalizzazione dello stabilimento. «Se rientrasse nelle strategie legate all’aumento della spesa militare, potrebbe beneficiare di deroghe alle norme europee sugli aiuti di Stato, con un sostegno anche con bilanci inizialmente in perdita» dice il presidente della Puglia”, continua il giornale.