Arera fissa a oltre 1,4 milioni di euro i costi riconosciuti a Terna per il monitoraggio del mercato elettrico nel 2026. A pesare è il rafforzamento del regolamento europeo REMIT, che amplia le attività di vigilanza e prevenzione degli abusi
L’anno prossimo il monitoraggio del mercato elettrico costerà di più. Infatti, nel 2026 il REMIT farà salire la spesa per le attività di controllo previste dal Testo integrato del monitoraggio del mercato oltre il milione e 400.000 euro. È quanto emerge dalla delibera 558/2025/R/EEL del 16 dicembre 2025 di ARERA, che determina l’importo degli oneri di sistema che devono essere riconosciuti a Terna per vigilare sul mercato nel 2026.
MERCATO, IL “RISPARMIO” DEL 2024 E L’AUMENTO DEL 2026
Nel 2024 il monitoraggio del mercato elettrico è costato 1.099.594 euro, 71.000 euro in meno rispetto alle stime iniziali (1,17 milioni di euro). Un risparmio virtuale di circa il 6% rispetto al preventivo che Arera quantifica come “minor onere per il sistema elettrico”.
La vera notizia riguarda però la spesa preventivata per il 2026. Infatti, per l’anno prossimo ARERRA riconosce a Terna costi pari a 1.407.306 euro, ben 307.712 euro in più rispetto a due anni fa. Un aumento giustificato dall’ampliamento delle attività richieste dall’attuazione del regolamento europeo REMIT, recentemente rafforzato.
LE ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO DI TERNA
Nell’ambito del monitoraggio Terna svolge attività di acquisizione, elaborazione e analisi dei dati, gestisce data warehouse, simulatori del mercato del dispacciamento e piattaforme informatiche per la raccolta delle informazioni dagli operatori. Arera sottolinea che il rafforzamento del REMIT renda “essenziali” le attività di monitoraggio per prevenire l’esercizio del potere di mercato da parte di operatori, BRP e BSP.
In particolare, la delibera evidenzia l’incremento del personale interno di Terna – nelle direzioni Dispacciamento e Affari Regolatori – dedicato alle nuove funzioni di vigilanza, prevenzione degli abusi e trasparenza informativa.


