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Tutti gli affari energetici tra Italia, Marocco e Tunisia

Tutti gli affari energetici tra Italia, Marocco e Tunisia

La dichiarazione di cooperazione strategica firmata nel 2019 da Italia e Marocco stabilisce una maggiore integrazione della catena del valore tra i due Paesi come priorità diplomatica
Un Paese arabo si sta rapidamente posizionando come potenziale fornitore di energia rinnovabile dell’Europa, affamata di energia: il Marocco. Sebbene il Paese del Maghreb non sia dotato di petrolio e gas tanto quanto i suoi vicini, è riuscito a sviluppare un vivace settore dell’energia solare sfruttando il sole che riceve tutto l’anno, gli ampi spazi aperti per progetti infrastrutturali e l’accesso ad abbondanti finanziamenti per lo sviluppo da parte dell’Europa.

LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA TRA SPAGNA, FRANCIA E MAROCCO

Situato alle porte dell’Europa e con l’ambizione di generare il 52% della propria elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, il Marocco è emerso come un promettente partner energetico. Nel 2016 Spagna, Francia, Portogallo e Germania hanno firmato una dichiarazione congiunta con il Marocco per la futura cooperazione sulle energie rinnovabili. Anche la Spagna sta potenziando la sua connessione sottomarina alla rete elettrica marocchina. All’inizio di quest’anno – scrive Alex Kimani su Oilprice – l’Ue si è impegnata a stanziare 624 milioni di euro in finanziamenti per sostenere la transizione energetica verde del Paese. La transizione richiede investimenti sostanziali, dato che Rabat ha bisogno di circa 52 miliardi di dollari per raggiungere i suoi obiettivi per il 2030. Attualmente il Marocco importa oltre il 90% della sua energia, principalmente da combustibili fossili.

I GRANDI PROGETTI SOLARI ED EOLICI DEL MAROCCO

Il più grande progetto solare a concentrazione del mondo sarà il complesso solare Noor Ouarzazate, con una centrale elettrica da 580 MW. Grandi serie di specchi rotanti, detti eliostati, vengono utilizzati nella tecnologia CSP per focalizzare e riflettere la luce solare su un ricevitore. Per riflettere la luce solare su un ricevitore solare di considerevoli dimensioni, gli specchi sono inclinati. Questo calore, o energia termica, può essere utilizzato per alimentare una serie di processi industriali, come il recupero avanzato del petrolio, la lavorazione dei minerali, la desalinizzazione dell’acqua, la produzione chimica e la lavorazione degli alimenti che avviene lontano dal punto di raccolta. Può anche essere utilizzato per far girare una turbina o alimentare un motore per generare elettricità. Nel frattempo, il Marocco sta sviluppando anche un gigantesco parco eolico da 300 MW a Tarfaya, appena oltre il confine con il Sahara Occidentale, che sarà il più grande dell’Africa.

NEL 2019 LA DICHIARAZIONE DI COOPERAZIONE STRATEGICA TRA ITALIA E MAROCCO

Riconoscendo il potenziale del Marocco, il 1° novembre 2019 l’Italia ha firmato una dichiarazione di cooperazione strategica con Rabat che includeva l’obiettivo esplicito di consolidare le relazioni economiche, commerciali e finanziarie tra i due Paesi. Concentrandosi sui settori dell’energia, della produzione industriale, dello sviluppo delle infrastrutture e del marittimo, la dichiarazione ha stabilito una maggiore integrazione della catena del valore Italia-Marocco come priorità diplomatica.

Per quanto riguarda l’energia eolica Enel Green Power (EGP) gestisce due impianti eolici nel Paese: nel 2019 EGP ha firmato un trattato di cooperazione con l’Istituto di ricerca per l’energia solare e le nuove energie del Marocco (IRESEN) per ampliare la gamma di attività di ricerca e sviluppo, mentre nell’ottobre del 2021 la società italiana di logistica Paradiso Fratelli SRL, specializzata nelle installazioni di turbine eoliche e la marocchina Somalev Cranes & Logistics hanno formato una joint-venture denominata “PSA Wind Servizi”.

Un altro ambito della cooperazione Italia-Marocco riguarda la produzione di idrogeno verde e dell’ammoniaca verde che ne deriva. L’Italia ha infatti l’opportunità di svolgere un ruolo importante nella catena del valore dell’idrogeno verde del Marocco: il 4 marzo 2021 Saipem e Alboran Hydrogen, con sede in Italia, hanno firmato un memorandum d’intesa per la costruzione congiunta di un impianto di idrogeno verde in Marocco, che servirà a produrre ammoniaca verde e a rifornire l’industria marocchina dei fertilizzanti.

ELMED, L’INTERCONNESSIONE ITALIA-TUNISIA

Intanto ieri, a Bruxelles, si è tenuta la cerimonia dedicata alla firma del Grant Agreement per il progetto di interconnessione elettrica Elmed, il ponte energetico che collegherà l’Europa e il Nord Africa e sarà realizzato da Terna e Steg, la società tunisina dell’elettricità e del gas.

Il commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson, l’amministratore delegato e DG di Terna, Giuseppina Di Foggia, e il presidente e DG di Steg,  Fayçel Tarifa, hanno celebrato la firma dell’accordo, ratificato ad agosto, che ha dato il via al finanziamento di 307 milioni di euro stanziati dalla Commissione e destinati al collegamento sottomarino. “Elmed è eccezionale sotto molti aspetti, ed è anche la prima infrastruttura elettrica nell’ambito del fondo Connecting Europe Facility a ricevere finanziamenti per progetti sviluppati da uno Stato membro e da un Paese terzo”, ha dichiarato Kadri Simson.

Il collegamento elettrico – di circa 220 km di lunghezza, 600 MW di potenza e 850 milioni di euro complessivi di investimento – contribuirà all’integrazione dei mercati dell’energia elettrica e alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico tramite la diversificazione delle fonti. Elmed consentirà di ridurre le emissioni climalteranti, favorendo il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello nazionale ed europeo in materia di energia e clima dal PNIEC e dal Green New Deal.

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