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Trump

Roberts (Heritage Foundation): “Trump potrebbe estendere influenza Usa su Groenlandia e Canale Panama”

“Trump potrebbe estendere influenza Usa su Groenlandia e Canale Panama”. L’intervista – che uscirà sul prossimo numero della rivista Start Magazine – a Kevin D. Roberts, presidente della Heritage Foundation

“Non è impensabile che la Groenlandia possa allinearsi più strettamente con gli Stati Uniti, o che possiamo nuovamente esercitare una nuova influenza su beni strategici come la Zona del Canale di Panama, in difesa degli interessi americani”. A dirlo è Kevin D. Roberts, settimo presidente della Heritage Foundation, un’istituzione di ricerca e istruzione senza scopo di lucro e apartitica. La Heritage Foundation è il primo think tank conservatore degli Stati Uniti e il maggiore al mondo, con oltre 500.000 membri. Al tempo stesso, è il centro studi con il maggiore impatto sulle politiche pubbliche, come certificato dal rapporto annuale del think tank dell’Università della Pennsylvania. Inoltre, Roberts riveste anche la carica di presidente di Heritage Action per l’America. In precedenza, ha assunto l’incarico di amministratore delegato della Fondazione per le politiche pubbliche del Texas (TPPF), un istituto di ricerca apartitico senza scopo di lucro con sede ad Austin e il più grande think tank statale della nazione. Roberts ha conseguito un master in Storia presso la Virginia Tech , un PhD in Storia Americana presso l’Università del Texas ad Austin e una laurea in Storia presso l’Università della Louisiana a Lafayette. Roberts è dunque una delle voci più autorevoli per offrire uno scorcio sul mondo che verrà e inquadrare quali dinamiche innescherà la seconda Amministrazione Trump.

Quanto e come cambieranno la geopolitica, e di conseguenza la geografia, del mondo nei prossimi mesi e anni? I mari rivestiranno un ruolo sempre più strategico, dal punto di vista commerciale, delle migrazioni, delle risorse naturali e della difesa?

La mappa politica del mondo non cambierà da un giorno all’altro, ma con il tempo mi aspetto importanti cambiamenti. Non è impensabile che la Groenlandia possa allinearsi più strettamente con gli Stati Uniti, o che possiamo nuovamente esercitare una nuova influenza su beni strategici come la Zona del Canale di Panama, in difesa degli interessi americani.

In Europa, non sarei sorpreso di vedere più nazioni seguire l’esempio del Regno Unito ed uscire dall’Ue. L’Unione europea si è trasformata in una burocrazia soprannazionale, sopprimendo i diritti e le voci dei cittadini europei. Un ritorno alla sovranità nazionale, sia lì sia qui, è essenziale per preservare l’autogoverno e la libertà.

Il conflitto in Medio Oriente rischia di portare a una nuova ondata di terrorismo? Quanti e quali investimenti dovrebbe effettuare l’amministrazione Trump per rinforzare la difesa americana?

Da Gaza all’Iran, il Medio Oriente è sull’orlo di un caos che potrebbe produrre nuove ondate di terrorismo, destabilizzare la regione e minacciare la sicurezza americana. Tuttavia, agendo in modo prudente ma decisivo gli USA hanno l’opportunità di confrontarsi con i nostri nemici nella regione ed evitare un conflitto più ampio, che sarebbe costoso per tutte le parti. I nostri nemici sono incoraggiati dalla debolezza, specialmente la debolezza che hanno visto nell’amministrazione Biden. Il presidente Trump sta ripristinando la pace attraverso la forza.

Di cosa dovrebbe comporsi la strategia Atlantica per contrastare la concorrenza di Cina e Russia?

Gli alleati americani della NATO devono svegliarsi e mostrare un po’ di vera forza d’animo. Questo non è il momento per la compiacenza o la riappacificazione. La Russia è una seria minaccia, ma la Cina è l’avversario che definirà il XXI secolo. La sfida è chiara: i nostri alleati europei non possono permettersi di prendersi una vacanza dalla storia. Troppe nazioni europee stanno chiudendo un occhio sulla crescente influenza di Pechino o, peggio ancora, aprono le porte alla Cina in cambio di guadagni commerciali a breve termine.

Questo è autodistruttivo. Di fronte a una Cina sempre più aggressiva, l’alleanza transatlantica deve essere forte, unita e avere una visione chiara. L’Europa deve capire che la minaccia rappresentata da Pechino è reale quanto quella di Mosca e non possiamo permetterci di ignorarla. È tempo di smettere di fingere che gli interessi commerciali con la Cina superino la sicurezza strategica a lungo termine dell’Occidente. Solo allora potremo garantire che l’Alleanza atlantica rimanga una potenza per la libertà e la prosperità.

(L’intervista sarà pubblicata sul numero di luglio della rivista Start Magazine)

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