Skip to content
Arera

Acqua più cara in Friuli. Arera approva aumenti di tariffe fino al +43% al 2029

Arera approva gli aumenti per AcegasApsAmga e Acquedotto del Carso. Fondi vincolati a miglioramenti tecnici e ambientali

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) ha approvato i nuovi moltiplicatori tariffari massimi per i gestori del servizio idrico integrato dell’Ato 605 del Friuli-Venezia Giulia, l’ambito unico della Regione, che include anche 11 comuni del Veneto. Gli incrementi dei moltiplicatori per i gestori AcegasApsAmga e Acquedotto del Carso arrivano fino al 43% da qui al 2029. Aumenti che il regolatore ritiene necessari per finanziare il Piano Economico-Finanziario (PEF) e recuperare gli anni di sottoperformance. Questi fondi, però, sono legati a specifici e rigorosi obiettivi di miglioramento della qualità tecnica, contrattuale e ambientale. Cosa dice la delibera di Arera dell’11 novembre.

CHI PAGHERA’ DI PIU’ L’ACQUA?

I clienti di Acquedotto del Carso dovranno fronteggiare gli aumenti più alti da qui al 2029. Per la società che opera in 3 Comuni e serve 7.283 abitanti, il moltiplicatore passerà da 1,084 nel 2024 a 1,431 nel 2029. Per AcegasApsAmga, invece, il moltiplicatore tariffario approvato da Arera crescerà da 1,063 nel 2024 a 1,207 nel 2027. La società che serve 225.854 residenti in 4 Comuni nei prossimi anni dovrà affrontare la sfida dell’importante quota residua di conguagli da recuperare, pari a 10.444.278 euro.

GLI INTERVENTI CHE ARERA CHIEDE A ACEGASAPSAMAGA

Nei piani di Arera ogni euro in più pagato dai friulani dovrà tradursi in un investimento per servizi più efficienti, maggiore affidabilità della rete e migliore qualità dell’acqua. A tale scopo, Arera ha stabilito precisi obiettivi tecnici per giustificare i maggiori ricavi, focalizzandosi in particolare sulla lotta allo spreco idrico. AcegasApsAmga è chiamata allo sforzo maggiore, penalizzata da perdite idriche che superano il 41% dell’acqua immessa e la relegano alla Classe D.

La delibera impone al gestore una riduzione del 5% delle perdite lineari (M1a) sia nel 2024 che nel 2025, attraverso misure come il risanamento e la sostituzione delle reti. Acquedotto del Carso, invece, parte da una situazione più avvantaggiata. Infatti, la società è già in Classe B. Quindi, il suo obiettivo di riduzione delle perdite è appena del 2%.

LE RICHIESTE DI ARERA PER FOGNATURE E SOSTENIBILITA’

La rete fognaria rappresenta un altro tallone d’Achille del servizio idrico del Friuli-Venezia Giulia. La delibera di Arera impone ad AcegasApsAmga di ridurre del 10% la frequenza di allagamenti e sversamenti (M4a), nel 2023 pari a 16,20 ogni 100 km. L’Autorità di Regolazione non trascura però la transizione energetica. Entro il 2025 gestori dovranno ridurre di almeno il 5% l’energia elettrica acquistata.

LE GARANZIE PER I CONSUMATORI

La delibera di Arera richiede garanzie importanti sul fronte dei consumatori. Gli operatori dovranno infatti mantenere elevati standard di qualità contrattuale (MC1 e MC2). I due macroindicatori riguardano rispettivamente l’avvio e cessazione del rapporto contrattuale (MC1) e la gestione del rapporto contrattuale e l’accessibilità al servizio (MC2).

Acquedotto del Carso, quest’anno dovrà raggiungere un aumento dell’1% in questo macro-indicatore rispetto al 2024 per consolidare la performance. AcegasApsAmga, al contrario, nel 2025 dovrà mantenere i livelli raggiunti nel 2023 per entrambi gli indicatori. L’azienda, infatti, ha già raggiunto la Classe A nel 2023.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su