Advertisement Skip to content
Bolletta

Oggi in Cdm il nuovo ‘taglia-bollette’. Giorgetti punta all’aumento della produzione nazionale di gas

Per il ministro dello Sviluppo Economico sul gas bisogna anche “gestire meglio lo stoccaggio e gli approvvigionamenti”

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha fatto ritorno a Palazzo Chigi. Il premier ha lasciato Bruxelles dopo il Consiglio Europeo informale sull’Ucraina. Appena arrivato a Roma, Draghi è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed ora si metterà al lavoro in vista del Consiglio dei ministri che con tutta probabilità si terrà domattina e che avrà all’ordine del giorno anche le nuove misure contro il caro energia. Stamattina si è tenuta una riunione a palazzo Chigi tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il capo di gabinetto del Mef, Giuseppe Chinè, e il Ragioniere Generale, Biagio Mazzotta.

GIORGETTI: AL MEF SI STA CERCANDO DOTE FINANZIARIA SIGNIFICATIVA

Nel frattempo, rispondendo in question time sul tema dei rincari, il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che “quello che dobbiamo fare è cercare di aumentare la produzione nazionale e introdurre dei meccanismi, che sono allo studio e che credo a breve diverranno norma di calmierazione di prezzo per determinati settori produttivi”.

“Credo – ha spiegato Giorgetti – che già domani – o comunque a breve – il governo interverrà nuovamente cercando di replicare anche per il secondo trimestre le misure che ha adottato a gennaio. In alcuni casi cercheremo di risolvere anche dei problemi applicativi che non hanno risolto dei casi di autoproduzione dell’energia. L’ammontare degli aumenti richiederebbe disponibilità finanziarie ben oltre quelle previste dal bilancio: molto faticosamente, al Mef si sta cercando di costruire una dote finanziaria significativa, ma a bilancio invariato è difficile dare una risposta compiuta e definitiva”.

“Il governo – ha aggiunto il ministro – è intervenuto ripetutamente con misure d’urgenza: con il decreto Sostegni ter, oltre a cercare di ridurre l’impatto sulle bollette per le famiglie, si è dedicato anche all’impatto sul sistema produttivo, azzerando gli oneri di sistema a carico delle imprese in generale e, per quelle energivore, compensando parzialmente i sovraccosti derivanti dal caro energia. Sono consapevole che questa misura non è sufficiente, sul medio e lungo termine dovremo fare determinati tipi di politiche. Quello che possiamo fare oggi, in particolare sul gas naturale, è aumentare la produzione, gestire meglio lo stoccaggio e gli approvvigionamenti, anche se le dinamiche internazionali ci creano qualche problema. Questa sfida costringe ad agire in un’ottica emergenziale, ma induce ad una riflessione di medio e lungo termine che riguarda la sovranità strategica e l’autonomia politica dell’Italia e dell’Europa “.

MASTELLA: DRAGHI COPI QUEL CHE FECE RUMOR NEL 1973

Sul caro energia una proposta arriva dal segretario nazionale di Noi Di Centro, Clemente Mastella, secondo cui bisognerebbe replicare “gli esempi di sensibilità umana e sociale della Democrazia Cristiana. Sul caro energia Draghi non perda ulteriore tempo e copi quello che fece il governo Rumor nel 1973: dopo la guerra del Kippur il prezzo del petrolio quadruplicò e la bolletta dell’energia elettrica raddoppiò; in un mese il ministro Donat-Cattin stabilì la tariffa sociale dell’elettricità, che riduceva il costo per chi aveva un contratto di 3 KW e non superava i 180 KW, uno sgravio fiscale che è rimasto in vigore fino al 2008. Si introduca nuovamente la tariffa sociale, considerando però anche il mondo produttivo”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su